“Mentre ci apprestiamo all’ennesima forzatura del governo sul decreto Competitività, a pagarne le conseguenze è l’ambiente.
Il testo contiene un inspiegabile taglio agli incentivi sulle rinnovabili, oltre a semplificazioni in diversi ambiti della normativa ambientale: dalla valutazione di impatto ambientale alle bonifiche.
Non è possibile, per esempio, che si bonifichi semplicemente variando i valori di riferimento della contaminazione come nel caso dei siti militari”. Lo affermano i deputati del MoVimento 5 Stelle alla Camera.
“Se il governo attacca le rinnovabili, allora noi chiediamo di colpire anche le fossili, per esempio con le risoluzioni anticipate del Cip6, che vale 450 milioni nel 2013. Abbiamo presentato quindi una carbon tax sulla produzione di energia da fonti fossili. Inoltre abbiamo chiesto di sopprimere la norma secondo cui il Gse viene pagato dai titolari degliimpianti: in pratica il controllore è sovvenzionato dai controllati. In alternativa abbiamo proposto che il Gestore metta in campo dei controlli seri e che le multe vadano a sgravare la bolletta delle Pmi, visto che, su 100 impianti controllati, 25 hanno delle irregolarità”.
I deputati 5stelle attaccano anche sulla cartolarizzazione degli incentivi: “All’articolo 26 si dice che è possibile cedere fino all’80% degli incentivi per le rinnovabili cui si avrebbe diritto a operatorifinanziari internazionali attraverso un’asta organizzata dall’Aeeg. Per noi questo è un problema, soprattutto perché danneggia i produttori medio-piccoli”.