Dall’inizio della crisi sono piu’ che raddoppiate le frodi nel settore del vino e degli alcolici con un incremento record del 102 per cento del valore delle bottiglie sequestrate perché adulterate, contraffate o falsificate, con un danno incalcolabile per il prodotto agroalimentare Made in italy piu’ esportato.
E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base della preziosa attività svolta dai carabinieri dei Nas dal 2007 al 2013 in riferimento alla positiva operazione della Guardia di Finanza che ha sequestrato oltre 160.000 litri di vino pari a oltre 220mila bottiglie tra Brunello di Montalcino e Rosso di Montalcino che sembrano ottenute in realtà da vino di modesta qualita.Un blitz che cade a pochi giorni dall’avvio della vendemmia.
“Gli ottimi risultati dell’attività delle forze dell’ordine confermano l’efficacia del sistema di controlli in Italia contro un crimine particolarmente odioso perché si fonda sull’inganno”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare il grave danno che la criminalità provoca all’immagine del prodotto agroalimentare italiano all’estero dove nonostante la crisi le esportazioni in valore del vino sono aumentate del 3 per cento nel primo quadrimestre del 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
La produzione di Brunello nel 2013 e’ stata di 8,1 milioni di bottiglie per un fatturato di 165 milioni di euro con la quota destinata alle esportazioni che è salita al 67 per cento, oltre 2 bottiglie su 3. Per l’export di Brunello la destinazione piu’ importante – conclude la Coldiretti – e’ rappresentata dagli Usa (28%), seguiti dai mercati asiatici (15%) e dal centro America (Brasile, Messico, Panama, Venezuela e altri), che rappresenta circa il 10%. In crescita è stato anche il giro d’affari del settore enoturistico a Montalcino (ristoranti,alberghi, enoteche e altro): che registra un aumento del 5% e supera i 30 milioni.