Dopo aver invaso le spiagge della Bretagna, le alghe stanno diventando una fonte di occupazione per gli inglesi che ora vendono le piante marine come un potenziale di crescita e di occupazione per il settore medico e per l’industria alimentare.
Così, quasi 500 persone, ricercatori, scienziati, imprenditori provenienti da 25 nazioni si sono incontrate a Nantes, per la seconda edizione del convegno “Breizh Algae Tour”, organizzato dalla società britannica Olmix che da quindici anni nello sviluppo delle alghe . L’incontro è un’importante occasione per discutere sull’applicazione delle alghe nel campo della salute e della nutrizione. La seconda edizione si concentrerà sui “progressi scientifici nel campo della nutrizione e della salute a beneficio di tutta la catena alimentare”.
Ma in che modo gli estratti delle alghe possono influenzare il funzionamento del corpo? Le alghe contengono diversi nutrienti – proteine, zuccheri, grassi e minerali – ma anche molti composti biologicamente attivi che si trovano solo nelle piante marine, ed è per questo che risultano un potenziale di grande interesse sia per l’industria alimentare che per quella farmaceutica.
Il convegno è anche l’occasione per la Olmix, di promuovere un fondo di investimento, il Breizh Algae Invest, per accompagnare lo sviluppo e la competitività del settore. “L’idea è di fare appello a investitori locali – ha detto Hervé Balusson, presidente del fondo e capo della Olmix, – Se siamo in grado di recuperare 20-50.000.000 di euro, riusciremo a finanziare le barche, le fabbriche, la ricerca, i ricercatori“.
Ci sono molti mercati da conquistare: le alghe possono trovare applicazioni nell’industria alimentare, dei mangimi, ma anche nella salute, nella medicina, nella cosmesi, in farmacia o in usi industriali. La Bretagna ha una carta da giocare in questa “economia blu” grazie a “circa 700 specie di alghe”, qualità delle sue acque, sicurezza e oltre 1.500 ricercatori. “Le alghe muoiono, e ora ci sono un centinaio di aziende e 4.000-5 000 posti di lavoro in Gran Bretagna – spiega Herve Balusson – Ma tale settore può rappresentare il futuro di altri migliaia di posti di lavoro“.
Un affare da svariati miliardi di euro e a testimoniarlo è proprio il mercato dei farmaci, ad oggi stimato intorno ai 700 miliardi ma che potrebbe arrivare a oltre 1.000 miliardi in 10-20 anni. A sottolinearlo è Maryvonne Hiance, direttore di Effimune, una società che a Nantes è specializzata nello sviluppo di nuove molecole per regolare il sistema immunitario per pazienti che hanno subito trapianti o sono affetti da malattie autoimmuni e alcuni tipi di cancro. La signora Hiance, rivela che il mercato dei farmaci derivati dalla biotecnologia rappresenta già il 23% del mercato totale, e “si stima che potrebbe salire al 50%” perché vi sono più farmaci mirati per evitare effetti collaterali. “Il nostro incontro con Olmix – ha dichiarato la Hiance – ci ha permesso di chiederci perché non provare questo nuovo materiale per sviluppare un nuovo farmaco per regolare il sistema immunitario in alcuni tipi di cancro. Alcune alghe, soprattutto le alghe verdi, contengono molecole in grado di agire sul sistema immunitario e aumentano la sua resistenza“.
Possibili applicazioni vi sono nel campo del sistema nervoso centrale, o negli antinfiammatori. Tutti i nuovi corsi relativi alle alghe “sono i canali di domani”, dicono gli organizzatori del Breizh Algae Tour. Un settore che in Italia appare ancora indietro alla luce dei numeri che è possibile verificare negli altri Paesi, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, anche se l’appuntamento di Nantes potrebbe fornire nuove idee per il lancio anche in Italia di progetti per un mercato che appare in decisiva espansione.