Secondo recenti stime dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, il 20% della popolazione mondiale non ha ancora accesso all’energia elettrica e si prevede una crescita della domanda elettrica di circa 2.2% all’anno nei prossimi 20 anni. Per poter soddisfare il crescente fabbisogno saranno necessari investimenti dell’ordine di 740 miliardi all’anno.
Dsolar, (spin-off del gruppoAirlight Energy) e IBM Research di Zurigo stanno lavorando allo sviluppo della tecnologia solare fotovoltaica-termica ad alta concentrazione per fornire energia anche nelle zone più remote e non servite dalle tradizionali infrastrutture elettriche. I paesi interessati sono quelli della cosiddetta “Sunbelt” compresa nelle regioni dell’ Europa, Africa, Penisola araba, parte sud-occidentale del Nord America, Sud America, Giappone e Australia.
Il principale vantaggio di questa soluzione è la possibilità produrre, con una sola applicazione integrata, oltre all’elettricità anche acqua calda, aria condizionata, acqua potabile e/o acqua desalinizzata. Il sistema concentra infatti il sole fino a 2’000 volte e converte l’80% della radiazione captata in energia utile per produrre 12 kWel e 20 kW di calore sufficienti ad alimentare approssimativamente il fabbisogno energetico di circa 10 abitazioni. Ciò è possibile grazie la sistema di raffreddamento a liquido sviluppato da IBM e già utilizzato per i supercomputer (Aquasar, SuperMUC).
La struttura, simile ad un girasole, è realizzata con materiali a base cementizia dalle caratteristiche meccaniche simili all’alluminio ma 5 volte meno costosi. Inoltre, un involucro pneumatico trasparente garantisce protezione contro polvere, agenti atmosferici e altri fattori esterni.
“Uno dei valori centrali in IBM è: l’Innovazione è importante per la nostra azienda e per il mondo”, sostiene il Dr. Bruno Michel, esperto in energia e packaging presso la divisione Ricerca di IBM. “Data la crescente domanda della nostra rete energetica e le limitate risorse naturali, non posso che pensare ad un modo migliore di trasferire questo valore se non distribuendo energia solare accessibile al mercato.”
Nel processo dello sviluppo del “dish” gli scienziati di Airlight Energy ed IBM hanno prestato particolare attenzione anche all’estetica, concepita per assicurare un’ottima integrazione architettonica sia in contesti rurali che in aree fortemente urbanizzate. Il design innovativo minimizza l’impatto ambientale e favorisce un uso intelligente del territorio permettendone l’installazione anche dove la disponibilità del suolo scarseggia e la combinazione con altre attività.
“Con l’HCPVT stiamo introducendo una nuova generazione di tecnologia ad energia solare”, commenta il Dr. Gianluca Ambrosetti, capo ricerca Airlight Energy, responsabile del progetto.
Ulteriori dettagli sono messi a disposizione alle pagine dsolar e www.ibm.com/ted, e sui profili Twitter @IBMResearch, @AirlightEnergy. Per partecipare alle conversazioni con gli scienziati si possono usare gli hashtag #HCPVT, #dsolar e #bmiBruno.