Lo Stato della Città del Vaticano è stato precursore dell’efficientamento energetico, prevedendo già nel 1971 un sistema di pannelli in calcestruzzo armato che ha consentito di ombreggiare la Sala Nervi, aula delle udienze pontificie, permettendo un notevole risparmio sui costi energetici.
A partire dal 2008, inoltre, la Sala Nervi è stata dotata di un potente impianto fotovoltaico installato sul tetto che secondo le stime di Avvenia (www.avvenia.com), leader nazionale nel settore della White Economy e della sostenibilità ambientale, è in grado di coprire oltre al fabbisogno energetico della Sala Nervi anche quello di buona parte degli edifici limitrofi.
In tempi più recenti, è stato il famoso Museo del Louvre di Parigi, uno dei più grandi al mondo, ad implementare misure di efficientamento energetico, sostituendo il sistema di illuminazione preesistente con dispositivi meno inquinanti e meno energivori, includendo soluzioni a led al posto delle luci allo xenon nelle zone più sensibili e rinnovando oltre 4.500 punti luce con le tecnologie più innovative.
Misure analoghe sono state adottate anche dal Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo, dove la sostituzione delle lampade con prodotti a basso consumo ha consentito un risparmio di quasi il 60% dei costi elettrici.
Un esempio di efficientamento energetico museale notevole, secondo Avvenia, è quello messo in opera da Renzo Piano per l’Accademia delle Scienze della California, uno dei musei di storia naturale più grandi al mondo, che ha ottenuto la certificazione di museo più «green» del pianeta. La struttura è sovrastata da un tetto di vegetazione composto da oltre 1,7 milioni di piante, isolato con un’intercapedine di tessuto jeans triturato oltre ad essere dotato di 60 mila celle fotovoltaiche. Il riscaldamento avviene attraverso pavimenti radianti, mentre le pareti di vetro ad alta efficienza consentono di illuminare con luce naturale il 90% degli ambienti.
«Un dato ormai è certo: la crescente sensibilità̀ per la sostenibilità̀ ambientale sta spingendo i musei di tutto il mondo a implementare misure per ridurre i consumi energetici e l’impatto delle strutture museali sull’ambiente» commenta il fondatore di Avvenia, ingegner Giovanni Campaniello, secondo il quale le nuove soluzioni tecnologiche oltre ad un uso più consapevole e responsabile del sistema edificio-impianto, consentirebbero un miglioramento delle prestazioni e, in Italia, permetterebbero l’accesso a incentivi statali o l’acquisizione di Titoli di Efficienza Energetica (TEE).