Il numero dei poveri nel mondo resta alto, a livelli “inaccettabili”: nel 2011 i poveri erano più di 1 miliardo, il 14% della popolazione mondiale, a fronte degli 1,2 miliardi del 2008 (19% della popolazione).
Lo afferma la Banca Mondiale in un rapporto “Il mondo ha fatto molti progressi nell’ultimo quarto di secolo nel ridurre l’estrema povertà, riducendola di due terzi, e ora abbiamo l’occasione di mettere fine all’estrema povertà in meno di una generazione”, ha affermato il presidente della Banca Mondiale, Jim Yong Kim.
“Il nostro lavoro non sarà terminato fino a quando non troveremo un modo per ridurre le disuguaglianze che persistono. Un mondo più uguale vuol dire trovare modalità per distribuire la ricchezza ai miliardi di persone che non hanno quasi nulla”, ha aggiunto. Sebbene il numero degli indigenti risulti ridotto su scala globale, ciò non giustifica lo scarso interesse dei governi dei paesi sviluppati e delle organizzazioni internazionali verso politiche di perequazione a livello planetario, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che però sottolinea l’importante dichiarazione del presidente della Banca Mondiale verso un mondo più giusto ed equo che dovrebbe essere presa immediatamente quale faro guida delle politiche economiche globali.