In Italia ci sono più di 800 mila pensionati coltivatori diretti con pensioni non superiori a 480 euro al mese che stanno vivendo un periodo estremamente difficile ma che, nonostante questo sono anche impegnati nel presidio territoriale nelle aree rurali dove sono spesso il motore di iniziative ed esperienze culturali e di solidarietà.
E’ quanto afferma la Fedepensionati Coldiretti nel commentare il Bilancio sociale dell’ Inps. secondo il quale nel 2013 il 43,5% dei pensionati, ovvero 6,8 milioni di persone, riceve uno o piu’ assegni per un importo totale medio mensile ”inferiore a 1.000 euro lordi al mese.
La maggioranza dei coltivatori diretti pensionati riceve meno della metà di questa cifra – afferma il presidente di Federpensionati, Antonio Mansueto – nel sottolineare che “i nostri pensionati comprendono la difficile situazione del Paese, ma non possono tacere sull’insostenibilità sociale della situazione dei coltivatori pensionati e delle loro famiglie, sulle quali si vanno sempre più scaricando i disservizi e le insufficienze dell’intervento pubblico”.
Da qui la necessità di intervenire per recuperare il potere di acquisto delle pensioni più basse ma va anche riconosciuto – conclude Federpensionati Coldiretti – un sostegno per le famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza.