Il comune di Napoli aderisce al Patto dei Sindaci per l’adattamento ai cambiamenti climatici.
Si è tenuta oggi, a Bruxelles, la cerimonia ufficiale di firma di Mayors Adapt, iniziativa del Patto dei Sindaci per l’adattamento ai cambiamenti climatici.
Durante la cerimonia, il Commissario Europeo, Connie Hedegaard, ha annunciato anche l’adesione del Comune di Napoli. Dopo l’approvazione della delibera di giunta, infatti, anche in sede di Consiglio Comunale è stata confermata l’adesione del Comune a Mayors Adapt.
L’iniziativa, lanciata lo scorso 19 marzo dal Commissario europeo Hedegaard, alla presenza anche del vice sindaco Tommaso Sodano, ha lo scopo di creare una rete di città firmatarie per alimentare lo scambio di informazioni tra territori che presentano le medesime caratteristiche e problematiche, al fine di trovare le soluzioni ottimali per prevenire le conseguenze, spesso catastrofiche, dovute al cambiamento climatico.
Per il Sindaco facente funzione Tommaso Sodano: “I violenti temporali che, proprio in questi giorni, stanno mettendo in ginocchio il Paese, dimostrano che l’impatto dei cambiamenti climatici rappresenta un aspetto che le autorità locali non possono più sottovalutare. Un fenomeno che richiede, ovviamente, l’impegno dei governi, i quali hanno il dovere di garantire le risorse necessarie per attuare politiche di risposta e prevenzione verso tutti gli effetti prodotti dal cambiamento climatico, come il dissesto idrogeologico.
Parallelamente alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, sono necessarie azioni di preparazione ai cambiamenti climatici. Ecco perché ho tenuto ad intraprendere questo percorso verso Mayors Adapt, con approvazione prima della delibera di Giunta e poi di Consiglio Comunale e candidando Napoli, sin da subito, ad essere tra le prime città firmatarie. Napoli infatti può rappresentare un modello di riferimento nel Mediterraneo in tema di adattamento ai cambiamenti climatici.
Il 50% della popolazione è attualmente concentrata nelle città. Una cifra destinata a crescere fino ad arrivare, nel 2050, ad una concentrazione del 70%. Appare dunque urgente preparare le città alla sfida posta, oggi, dal cambiamento climatico, attraverso politiche di prevenzione e adattamento, le quali devono andare di pari passo con la lotta e il contrasto al global warming da parte di tutte le potenze del mondo”.