Allevamenti industriali da 5.000 a 10.000 oche appositamente allevate per la produzione di piume, ricavate tramite spiumatura in vivo: una sofferenza atroce che viene ripetuta più volte sino a quando l’animale muore o non è in grado di produrre piume di “qualità”.
Questo l’argomento al centro dell’inchiesta “Siamo tutti oche” – realizzata da Sabrina Giannini e trasmessa nella puntata di Report di domenica 2 novembre.
Strappare le piume ad un’oca viva è una pratica estremamente violenta: 2 minuti per spennare a mano un’oca adulta e ottenere circa 200 grammi di piuma. E le immagini trasmesse sono decisamente eloquenti e squarciano il velo di ipocrisia che cela la brutale realtà della produzione di piumini: tutti gli animali, infatti, presentano lesioni che vengono ricoperte con pennellate di mercurio cromo per tamponare le abrasioni; almeno il 20% riportano ferite così gravi che richiedono una improvvisata sutura per bloccare le emorragie (ovviamente non per mano di un medico veterinario, ma direttamente operata dall’operaio di turno).
Ci troviamo in Romania, Ungheria, Moldavia tutti Paesi dove si approvvigionano di piume noti nomi italiani del lusso come MONCLER, PRADA, ASPESI, fieri di proporre ai propri clienti prodotti in “vera piuma”.
Ma il “Vera Piuma” è davvero sinonimo di prodotto di qualità?
Report ha dimostrato che le griffe italiane non usano sempre pregiato piumino per i loro capi, ma a parte la qualità della piuma (che varia a seconda del livello di maturazione del piumaggio), esistono prodotti che possano offrire un comfort dello stesso livello?
Con questo obiettivo la LAV ha commissionato dei test di comfort, mettendo a confronto proprio un prodotto MONCLER in vera piuma con due prodotti realizzati con materiali alternativi (THE NORTH FACE e SAVE THE DUCK).
I test hanno misurato le performance secondo le due variabili “Resistenza Termica” (quanto il prodotto tiene caldo) e “Resistenza Evaporativa” (traspirazione) e i risultati hanno dimostrato che i due prodotti realizzati con materiale sintetico (poliestere) sono più traspiranti della vera piuma, e solo leggermente meno “caldi”.
“Il piumino, quindi, oltre che un prodotto eticamente inaccettabile perché produttivo di enormi sofferenze animali, non è difendibile neanche dal punto di vista delle prestazioni. – dichiara Simone Pavesi, responsabile LAV – Per questo motivo, e per le evidenze emerse nella trasmissione di Rai3, abbiamo chiesto un incontro con la Moncler per confrontarci su scelte commerciali alternative a quelle che sfruttano gli animali, considerando inoltre che il loro Codice etico, all’articolo 6.4 relativo al trattamento degli animali, non fa alcun riferimento alla pratica della spiumatura”.
In Italia l’articolo 19 del Decreto Legislativo 146/2001, vieta a partire dal 1°gennaio 2004 la spiumatura di volatili vivi, ma sul mercato nazionale è possibile acquistare prodotti con piume ottenute con questa crudele pratica e ricavate da animali allevati all’estero. Per la tutela di milioni di oche (e altri anatidi) è quindi necessario vietare il commercio di prodotti che contengono piume.
“E’ una coincidenza che i nostri test siano stati condotti proprio su un capo Moncler, protagonista con altri marchi della puntata di Report, ma questi risultati rafforzano la nostra richiesta – aggiunge Pavesi – i prodotti, infatti, sono stati esaminati a marzo di quest’anno, ben prima che Report realizzasse il servizio e sono stati eseguiti presso il Laboratorio Centrocot – Centro Tessile e Cotoniero di Busto Arsizio (VA), il primo laboratorio in Italia ad avere messo a punto un servizio mirato alla valutazione del grado di confortevolezza offerto da un tessuto”.