Non si facciano più morti di quanti sono già stati causati.
I preannunciati test su animali per verificare il vaccino antinfluenzale Fluad sono inutili, poiché queste verifiche sono già state effettuate, e risultate dannose, viste le differenze fra umani e altri animali.
Per questo la LAV ha diffidato il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e il Commissario straordinario dell’Istituto Superiore di Sanità, Gualtiero Ricciardi, a procedere con la sperimentazione sugli animali, peraltro mai validata scientificamente, e invece ha chiesto che si continuino i test alternativi già in uso.
L’allarme per il vaccino antinfluenzale di Novartis è scattato in seguito a una ventina di decessi sospetti avvenuti dopo la sua somministrazione, ed è arrivato a pochi giorni di distanza dalla sentenza del Tribunale del Lavoro di Milano, che ha stabilito il mantenimento a vita di un bambino affetto da autismo ammettendo una correlazione tra vaccino esavalente e insorgenza della malattia.
Questo vaccino, infatti, è già stato sperimentato su animali, mietendo tra loro molte vittime, e nonostante si stiano facendo valutazioni immunobiochimiche, con esito totalmente negativo, per rintracciare possibili contaminazioni da agenti esterni, viene comunque ipotizzata la possibilità di testare ulteriormente il farmaco su organismi radicalmente diversi da noi, nei quali vengono usate tecniche obsolete e grossolane basate su interpretazioni soggettive che non tutelano la nostra specie. Tra questi il metodo “mouse bioassay” con il quale la sostanza viene iniettata nella cavità addominale dell’animale vivo e si valuta la comparsa di reazione diarrogena o la morte di almeno 2 animali su tre, producendo il paradosso per cui, se ne muore “solo” il 25% il farmaco è sicuro!
La Novartis non è, oltretutto, estranea a scandali. L’allarme relativo alla pericolosità del virus H1N1, trasmesso all’uomo da maiali, la cui mortalità si è da subito rivelata bassa (intorno all’1 per mille) e la sua diffusione del 5% con dati sovrastimati vista la sintomatologia con comuni segnali influenzali da non addurre a questo virus, ebbe una tale da scatenare una vera e propria psicosi, in seguito alla quale l’Italia acquistò 24 milioni di dosi del vaccino contro l’H1N1, per un contratto con la Novartis da 184,8 milioni di euro, dove l’azienda produttrice declinava ogni responsabilità per eventuali danni da vaccino, fatto messo nero su bianco nel contratto siglato tra il Ministero della Salute e la multinazionale svizzera.