La scelta di un menù italiano per i pranzi ed i cenoni delle feste, ma anche quella del regalo enogastronomico veramente Made in Italy da mettere sotto l’albero, salva circa trentamila posti di lavoro.
E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti “Il Natale sulle tavole degli italiani”, presentata all’Assemblea Nazionale, dalla quale si evidenzia che dalle scelte di Natale degli italiani dipendono anche i posti i lavoro di una parte consistente dell’economia Made in Italy, condizionando addirittura l’esistenza di interi comparti, dal pandoro al panettone, dai cotechini alle lenticchie, dalle stelle di Natale fino, in parte, agli spumanti.
Dal low cost al lusso, dal tradizionale all’innovativo, dal solidale al sostenibile sono molte le opportunità offerte dall’agricoltura italiana per caratterizzare la tavola, distinguersi nei regali e aiutare l’economia, il lavoro e l’ambiente del proprio Paese in un difficile momento di crisi.
Una tendenza condivisa – precisa la Coldiretti – da quattro italiani su dieci (il 39 per cento) che acquisteranno quest’anno prodotti alimentari confezionati anche nei tradizionali cesti dove i prodotti più gettonati sono lo spumante (66 per cento), i dolci (62 per cento), la frutta secca (57 per cento), i salumi (55 per cento), le lenticchie (51 per cento) e l’olio extravergine (48 per cento) che quest’anno è una vera rarità considerata l’annata particolarmente difficile.
E per distinguersi nel Natale 2014 – sottolinea la Coldiretti – gli esempi di cesti alternativi sono tanti come quello innovativo con l’alga spirulina antistress nelle sue diverse composizioni, dalle scaglie alle compresse, dalla cioccolata ai formaggi. E, ancora, quello ambientale composto da tanti prodotti salvati dall’estinzione come il salame di mora romagnola, i fagioli del Purgatorio e la bagna caoda.
I più gettonati sono però i cesti tradizionali dove non possono mancare le lenticchia di Castelluccio, il cotechino e lo spumante, ma per chi volesse invece scegliere un cesto vegetariano c’è un’ampia gamma di insolite verdure dal cavolo viola alla mela renetta grigia, dal sedano rosso alle patate viola. I più attenti agli altri invece possono optare per un cesto sociale dove protagonisti sono i prodotti realizzati da comunità di recupero, centri di assistenza per disabili o ex detenuti come, ad esempio, il primo panettone realizzato con la collaborazione di ragazzi svantaggiati con problemi psichici.
Per chi non si accontenta e sfida la crisi c’è il cesto di lusso che può mettere in bella mostra una bottiglia di spumante da collezione mentre per chi punta sulla sobrietà c’è il cesto low cost con prodotti semplici della campagna, dalla farina per polenta al pane di Altamura, ma anche la frutta di stagione Made in Italy.