A BioEnergy Italy, che si svolgerà a CremonaFiere dal 25 al 27 febbraio 2015, si farà il punto su queste nuove professioni alla luce dei provvedimenti legislativi e normativi nazionali ed europei durante un workshop organizzato in collaborazione con FIRE (Federazione Italiana per l’Uso Razionale dell’Energia).
Il mercato italiano dell’energia richiede una sempre maggiore efficienza degli impianti di produzione e una nuova consapevolezza nel consumo finale. L’Energy Manager è chiamato a operare in un contesto che, oltre ai compiti previsti dalla legge, esige nuove competenze multidisciplinari per figure professionali che devono essere riconoscibili con strumenti alla portata di ogni azienda: in questo anche l’ulteriore figura dell’Esperto in Gestione dell’Energia indicano il ruolo strategico che l’efficienza energetica ha acquisito nelle valutazioni economiche aziendali. Ne abbiamo parlato con Francesco Belcastro, direttore SECEM (Sistema Europeo per la Certificazione in Energy Management).
Come è nata la figura dell’Energy Manager (EM) e dell’esperto in gestione (EGE)? “L’EM nasce già negli anni ’70 sulla spinta delle crisi energetiche, mentre si è iniziato a parlare di EGE nel 2006 quando, a fronte di una domanda crescente di figure che dovrebbero svolgere le funzioni di EM, nasceva l’esigenza di definire, qualificare e promuovere una nuova figura moderna, interdisciplinare che agisse nel contesto di un nuovo mercato europeo dell’energia, e che associasse alle competenze tecniche solide basi in materie ambientali, economiche e finanziarie, di organizzazione e gestione aziendale e di comunicazione.”
Quali sono le funzioni dell’EM e dell’EGE? “Gli EM hanno il compito di individuare azioni, interventi e procedure necessarie per promuovere l’uso razionale dell’energia e predisporre bilanci energetici nelle aziende, nelle Pubbliche Amministrazioni, oltre a predisporre l’attestazione di avvenuta verifica di applicazione delle normative energetiche e monitorare lo stato dei lavori e la corretta applicazione delle prestazioni previste nei contratti servizi energia. I compiti invece dell’EGE sono trasversali nel settore energetico e spaziano dalla promozione di una politica energetica, alla promozione e mantenimento di un sistema di gestione dell’energia, dalla gestione di una contabilità analitica alle diagnosi energetiche e studi di fattibilità, dall’ottimizzazione e manutenzione degli impianti alle elaborazioni di piani e programmi per la promozione dell’efficienza energetica.”
Quanti EM e EGE operano oggi in Italia? “Nell’ultimo decennio gli EM in accordo con l’art. 19 della legge 10/91, si sono attestati intorno alle 2.100-2.200 unità, considerando anche i responsabili locali delle aziende multisito. Per quanto riguarda gli EGE invece il riferimento è la banca dati presente nel sito di Accredia, tra le figure professionali, ad oggi risultano 287 EGE certificati. I numeri sono bassi poiché sono presenti solo gli EGE certificati dagli Organismi di Certificazione (OdC) accreditati. SECEM, primo OdC ad essere accreditato nel 2012, ad oggi ha già certificato 139 soggetti (65 settore civile, 50 settore industriale, 24 sul doppio settore).
Per approfondire il ruolo e le opportunità di queste nuove professioni, e naturalmente per spiegare alle aziende l’importanza di gestire in modo ottimale le risorse energetiche, BioEnergy Italy proporrà un workshop realizzato in collaborazione con FIRE in programma il 26 febbraio alle 14.30.