C’è un team italiano tra i quattro vincitori della “Greenhouse Gases Ecomagination Innovation Challenge”, competizione internazionale lanciata da General Electric per accelerare lo sviluppo di tecnologie in grado di ridurre l’impatto ambientale e migliorare la produttività del processo di estrazione del petrolio dalle sabbie bituminose canadesi.
Queste ultime rappresentano il terzo giacimento petrolifero più grande del mondo, dopo quelli presenti in Arabia Saudita e Venezuela. La sfida “Ecomagination” di GE ha attirato candidature da tutto il globo, ma i progetti vincenti sono stati solo quattro, provenienti da India, Paesi Bassi, Regno Unito e, appunto, Italia.
A rappresentare l’Italia sono Stefano Consonni e i ricercatori del LEAP (Laboratorio per l’Energia e l’Ambiente Piacenza), consorzio per la ricerca e lo sviluppo di tecnologie energetiche promosso e partecipato dal Politecnico di Milano.
Nello specifico, il team italiano si è concentrato sulla SAGD (Steam Assisted Gravity Drainage), una particolare tecnologia di estrazione di petrolio dalle sabbie bituminose in cui si prevede la perforazione di due pozzi paralleli, distanti verticalmente circa 5 metri l’uno dall’altro. Gli impianti SAGD infatti consumano dosi elevate di vapore ad alta pressione/temperatura, emettendo grandi quantità di calore a bassa temperatura (80-60 °C). Il team italiano ha ideato una pompa in grado di trasformare questo calore a bassa temperatura – emesso dagli impianti – in calore ad alta temperatura adatto alla generazione del vapore di cui necessita il metodo di estrazione SAGD: una soluzione in grado di riutilizzare il calore di scarto e di reimmetterlo nel processo, riducendo le emissioni di gas serra e il consumo di energia, a vantaggio dell’ambiente.
I vincitori della competizione, annunciati a Calgary, avranno la possibilità di sviluppare concretamente le soluzioni proposte in merito all’uso del calore di scarto durante il processo SAGD per la separazione del petrolio.
“Siamo stati affascinati non solo dalla possibilità di collaborare con GE su una grande sfida del settore energetico, ma anche dall’opportunità di trasformare in una concreta tecnologia commerciale i concetti teorici su cui ci siamo concentrati per molti anni”, ha commentato Manuele Gatti, docente al Politecnico di Milano e ricercatore del LEAP. “L’innovazione aperta è fondamentale per sviluppare nuove idee, testarle e commercializzarle. Non porta benefici soltanto agli operatori del mercato, ma anche a noi ricercatori: è il ponte ideale per connettere innovatori come il consorzio LEAP e i leader del mercato e del settore tecnologico come GE”.
“Questo è il sesto concorso globale di GE, e queste iniziative si stanno dimostrando eccezionali per attingere a brillanti menti internazionali vicine al mondo dell’industria, per risolvere le sfide tecnologiche attuali”, ha dichiarato Elyse Allan, Presidente e CEO di GE Canada. “Si tratta di un’ottima strategia per accelerare il processo di sviluppo e lavorare con imprenditori e università al fine di testare, calibrare e commercializzare nuove e promettenti tecnologie. Insieme abbiamo imparato molto, gli uni dagli altri”.
GE ha anche annunciato l’apertura della Fase 2 del concorso internazionale “GHG Ecomagination”. Il secondo stadio della competizione si concentra sull’individuazione di tecnologie provate in diversi ambiti industriali per incrementare l’efficienza dei sistemi di generazione del vapore nel business delle sabbie bituminose, e quindi capaci di ridurre sia le emissioni di gas serra sia i costi operativi dei processi. Il termine per presentare le candidature alla Fase 2 del concorso è fissata per il 9 aprile 2015.
I team italiani interessati a questa nuova sfida possono trovare maggiori informazioni sul sito www.geghgecochallenge.com.
“GHG Ecomagination Challenge” – I vincitori della fase 1 del concorso
- Naren Chidambaram – Managing partner di Guha Industries (India)
- Stefano Consonni e il team del Consorzio LEAP (Italia)
- Kees de Blok – Ingegnere presso Aster Thermoacoustics (Paesi Bassi)
- Ron Driver – Ingegnere presso Technical Services Ltd. (Regno Unito)