Secondo la legge italiana (non è così in Austria e Germania) i nostri cani e gatti – che sono veri e propri componenti della famiglia per 4 italiani su 10 – sono considerati alla stregua di tostapane o televisori.
Tessa Gelisio – ambientalista e Presidente di ForPlanet Onlus – con il patrocinio della Lega Nazionale per la difesa del Cane, lancia la petizione #giulezampe su change.org perché gli animali da compagnia hanno sentimenti che nessun perito o tribunale può stimare.
Non solo case ed automobili nell’elenco dei beni “oggetto di pignoramento”, ma in Italia anche cani, gatti e furetti rischiano di andare all’asta come un televisore, differentemente da quanto avviene in Austria e in Germania dove gli animali domestici sono beni impignorabili.
Nonostante i passi avanti fatti nella tutela dei nostri amici a quattro zampe[1], all’atto pratico la legge italiana continua a considerare gli animali da compagnia come “cose”, ignorando la dimensione affettiva dell’animale e del padrone e il rapporto che li lega.
Tessa Gelisio – ambientalista e blogger di Ecocentrica.tv, storico volto di Pianeta Mare e conduttrice di Cotto e Mangiato – chiama all’azione gli oltre 25 milioni di Italiani che vivono con un animale domestico e rischiano di perderlo per sempre a causa di un pignoramento e lancia la petizione #giulezampe per chiedere al Governo in particolar modo al Presidente Renzi di non considerare più gli animali domestici come semplici oggetti e, per questo, pignorabili o sequestrabili.
Per il codice italiano un cane o un gatto può essere pignorato o sequestrato esattamente come un qualunque altro bene e il suo furto viene punito esattamente come quello di qualsiasi altro oggetto.
E va detto – con il perdurare della crisi – che non si tratta di un’ipotesi astratta. In Italia sono cresciuti i pignoramenti (sono quasi 5.500 in un anno), aumento registrato anche nel 2014[2]. In base alle stime, alla fine di dicembre hanno raggiunto quota 52.606, ovvero l’11,6% in più rispetto al 2013.
“Gli animali domestici – dichiara Tessa Gelisio – sono veri e propri membri della famiglia. Le loro esigenze e l’affetto che li lega ai loro padroni devono essere rispettati. Nel nostro ordinamento è possibile che gli animali domestici possano essere pignorati e messi all’asta. I nostri amici a quattro zampe rischiano, così, di finire nelle mani di chiunque, esattamente come succede per l’auto, la casa o qualunque altro oggetto. Con la petizione #giulezampe su change.org chiediamo al Governo italiano e ai legislatori di riconsiderare il valore degli animali domestici nel contesto del codice civile e penale con specifiche leggi che li distinguano chiaramente dalle proprietà sequestrabili e pignorabili.
Un concetto di civiltà che Paesi come l’Austria e la Germania hanno già fatto proprio, affermando con legge, testualmente che gli animali non sono cose e che dunque non sono pignorabili.”
“Tutte le nuove norme italiane che puniscono il maltrattamento degli animali o l’omissione di soccorso di questi ultimi a seguito di incidenti stradali non si conciliano con l’equiparazione tra animali e cose” spiega Michele Pezone, avvocato e Responsabile Diritti Animali di Lega Nazionale per la Difesa del Cane. – Tali norme, infatti, non tutelano solo l’umano sentimento di pietà nei confronti degli animali, ma anche questi ultimi in quanto esseri senzienti. Questa nuova sensibilità cui è finalmente approdata la legislazione apre nuovi scenari, in quanto non possono non essere prese in considerazione le implicazioni affettive che risiedono nel rapporto uomo-animale. Se l’art. 514 del codice di procedura civile vieta il pignoramento dei beni che hanno valore affettivo, come la fede nuziale, per evitare forme di pressione psicologica sul debitore, non si vede come si possa invece ritenere pignorabile un animale domestico che da anni vive insieme al suo proprietario.
Il pignoramento deve colpire il patrimonio del debitore e non i suoi sentimenti! In questo caso, poi, alla violenza psicologica che si opera sul proprietario si aggiunge le sofferenza che si infligge all’animale, che si sradica dal suo ambiente per destinarlo, peraltro, a non si sa quali strutture in attesa di una improbabile vendita all’asta”.
Sono infatti ben 4 italiani su 10 coloro che scelgono di vivere con un animale domestico (cani per il 53,7%% delle famiglie e gatti per il 45,8%). Addirittura, l’11,9% degli italiani ne accoglie anche più di uno. Nonostante la crisi, la spesa per gli alimenti per cani e gatti nel Bel Paese è salita del 2,1% nel 2014[3], per un totale di un miliardo e 735 milioni di euro di fatturato (la crescita maggiore è stata registrata dagli alimenti per i gatti, con 932 milioni di euro contro i 703,4 degli alimenti per cani, ai quali però si aggiungono 99,9 milioni dedicati al settore degli snack, riservato ai cani). Gli italiani non sembrano badare a spese neanche per gli accessori come giochi, guinzagli, cucce, ciotole, gabbie, trasportini, prodotti per l’igiene e per la cosmesi con un incremento del 2,4% delle spese.
Chi ha assistito alla morte del suo amico a quattro zampe, ha vissuto un dolore simile a quello che si prova per la perdita di un proprio caro. In alcune regioni d’italia agli animali è consentito di essere portati in visita in ospedale, o in casa di cura o di riposo, per fare compagnia ai padroni ricoverati. La pet therapy è ormai un trattamento riconosciuto e che dà importanti risultati su pazienti affetti da differenti patologie con obiettivi di miglioramento comportamentale, fisico, cognitivo, psicosociale.
Alcuni passi in avanti per garantire maggiore tutela agli animali si stanno facendo sia in Italia che in Europa – dall’introduzione di pene per il maltrattamento, l’uccisione e il traffico illecito degli animali, fino all’inasprimento delle pene per chi abbandona animali domestici – eppure, ancora oggi nel nostro Paese, gli animali da compagnia sono considerati un “bene”[4], e non come esseri dotati di sentimenti. Con la petizione #giulezampe, che si avvale del Patrocinio della Lega Nazionale per la Difesa del Cane, si chiede alle Istituzioni di fare un passo in più e rendere gli animali domestici impignorabili.
E’ questo l’hashtag della petizione di Tessa Gelisio, lanciata oggi e sottoscrivibile online sulla piattaforma social change.org da presentare al Governo, con cui si chiamano a raccolta tutti gli Italiani che considerano gli animali i loro migliori amici a quattro zampe. A partire da oggi, si può sostenere e contribuire alla campagna pubblicando la propria foto in compagnia del proprio animale domestico con l’hashtag #giulezampe sui propri canali social Twitter, Facebook e Instagram.