Un buon impianto normativo.
Così Sofia Mannelli, presidente di Chimica Verde Bionet, ha definito la Delibera 46/2015/R/Gas sul biometano, firmata dall’Autorità per il gas e l’energia il 12 febbraio scorso, attesa dal 2013 e chiave di volta per dare finalmente il via libera definitivo alla produzione nel nostro Paese di biometano.
L’approfondita illustrazione che Mannelli ha fornito della Delibera, è avvenuta a BioEnergy Italy, in svolgimento a CremonaFiere dal 25 al 27 febbraio, durante il convegno “Biometano e chimica verde, il biogas dopo gli incentivi”, al quale hanno partecipato anche Sergio Piccinini del Crpa, Fabrizio Adani del Gruppo Ricicla dell’Università di Milano, Federico Battista del Politecnico di Milano e Stefano Bozzetto.
Entro 60 giorni il Gestore per i servizi energetici (Gse) dovrà pubblicare le procedure applicative riguardanti la Delibera che, tecnicamente, è denominata “Direttiva per le connessioni di impianti di biometano alle reti del gas naturale e disposizioni in materia di determinazione delle quantità di biometano ammissibili agli incentivi”.
“Il documento scadrà nel 2018 – ha sottolineato Sofia Mannelli – e purtroppo abbiamo perduto due anni perché se l’Autorità l’avesse firmata nel 2013, all’indomani del decreto sugli incentivi alle rinnovabili, gli agricoltori e gli allevatori interessati avrebbero potuto muoversi prima e avviare un processo virtuoso che, secondo le ultime stime, entro il 2020 potrebbe portare a una produzione di ben 670 milioni di metri cubi di metano, l’unico biocarburante avanzato prodotto interamente in Italia. Per esprimere un giudizio definitivo sul provvedimento aspettiamo di leggere le procedure applicative del Gse. Siamo comunque ottimisti perché le previsioni sono positive.
Nel nostro Paese si contano 1000 distributori di metano per auto che vendono, in media, 1 miliardo di mc/anno e nel 2014, di automezzi a metano, ne sono stati venduti 65mila”.