Zagor, l’ultimo cane detenuto all’interno di un “rifugio” di Roma, ha varcato la soglia del cancello verso una nuova vita.
Ora per tutti gli animali detenuti nella struttura romana da anni al centro di denunce e sospetti per irregolarità e decessi di animali, l’incubo è finito.
218 gli animali, tra cani e gatti, tratti in salvo in pochi mesi a spese della LAV, che ne ha curato il trasferimento presso strutture idonee e le cure veterinarie, alcune anche urgenti e salvavita. 102 gli animali già concessi in affido a famiglie che li hanno accolti nelle loro case, per gli altri la LAV è alla ricerca di famiglie speciali pronte a donare loro la vita che meritano.
“Il felice epilogo a una situazione di gravissima costrizione per centinaia di cani e gatti, in una struttura con gravi carenze strutturali e con una gestione inadeguata, che hanno causato enormi sofferenze e in alcuni casi la morte di molti animali”, afferma la LAV.
“Adesso – prosegue l’Associazione – abbiamo presentato al Sindaco Marino la richiesta di revocare immediatamente l’autorizzazione sanitaria all’ex canile, perché quanto di grave accaduto all’interno di quella struttura non possa mai più ripetersi. Non sarebbe tollerabile che una struttura svuotata per ordine della Magistratura, grazie alle risorse delle Associazioni, torni ad ospitare animali e reiteri condotte di maltrattamento”.
La struttura era stata posta sotto sequestro ad ottobre 2013 in seguito ad una precedente ispezione scaturita da una dettagliata denuncia presentata dalla LAV per gravi ipotesi delittuose, tra cui il reato di maltrattamento di animali (art. 544 ter del Codice penale), detenzione incompatibile (art.727 C.p.) ed esercizio abusivo della professione medico veterinaria (art. 348 C.p.).
A marzo del 2014 la LAV aveva iniziato a trovare sistemazione agli animali in precarie condizioni di salute, e a luglio 2014 ne aveva chiesto e ottenuto la custodia, procedendo sistematicamente al trasferimento di tutti gli animali del “rifugio”. Fino a ieri quando, con l’uscita di Zagor, il canile è stato completamente svuotato.
“Ringraziamo le associazioni Avcpp e Alfa e i tanti volontari il cui supporto è stato davvero determinante in questa complessa vicenda – aggiunge la LAV – I più sentiti ringraziamenti vanno anche al Nirda del Corpo Forestale e alla Procura di Roma per l’importantissima attività di contrasto dei crimini a danno degli animali, che si è rivelata decisiva anche in questo caso”.
La LAV ringrazia, infine, l’avvocato Raffaella Sili, del Foro di Roma, per la preziosa assistenza legale prestata.