Nel 2014 più del 40% dell’elettricità è stata prodotta dalle fonti rinnovabili.
Una produzione che pone l’Italia in una posizione da protagonista, paragonabile ai paesi del Nord Europa. Ma si può fare di più, soprattutto per bypassare il limite numero uno delle fonti rinnovabili: la discontinuità. E lo si può fare con tecnologie e impianti già oggi disponibili per l’accumulo di energia tramite pompaggio idroelettrico.
Dagli interventi dei relatori, è emerso però un quadro manchevole in Italia, soprattutto dal punto di vista normativo.
Nesono convinti anche Terna, Gse e Autorità dell’Energia elettrica e il gas che sono intervenuti alla tavola rotonda “Sistemi per l’accumulo dell’energia, verso le rinnovabili al 100%” organizzato questa mattina dal Movimento 5 Stelle Camera a Palazzo Valdina, con Davide Crippa, vicepresidente della Commissione attività produttive della Camera, Andrea Cioffi, capogruppo M5S al Senato e Gianni Girotto, attività produttive del Senato.
Federico Luiso, dell’Autorità per l’energiaelettrica e il gas ha sottolineato la necessità di creare competitività nel settore e rendere possibili business plan a medio e lungo termine, coinvolgendo più attivamente Terna nella gestione degli impianti.
I costi di utilizzo dei sistemi di pompaggio, sono veramente più alti di quelli dei sistemi termoelettrici nella funzione di bilanciamento del sistemaelettrico? Il senatore M5S Gianni Girotto ha invertito il punto di vista: «Nei costi della produzione energetica vanno inserite anche le esternalità: danno ambientale e sanitario vanno addizionati al costo di carbone e petrolio. Solo così il paragone può essere giusto».
«Il 90% dei sistemi di pompaggio sono di proprietà di Enel, che produce energia anche dalle fossili, quindi c’è già un errore di partenza – ha detto Davide Crippa, M5S – l’aziendapotrebbe non avere convenienza a investire sui pompaggi. Secondo Enel, che abbiamo incontrato in un tavolo preparatorio ma che non è potuta intervenire oggi, spesso la rete di trasmissione nazionale non è in grado di spostare i picchi di produzione delle rinnovabili localizzate al centro sud al nord dove sono insediati i principali bacini idroelettrici da accumulo. D’altro canto la politica obbliga Terna a seguire le interconnessioni con l’estero come nel caso del Montenegro: finanziamo l’interconnector con le bollette dei cittadini mentre abbiamo i sistemi di pompaggio, già pagati e costruiti, inutilizzati».
«Utilizzare le rinnovabili al 100% è una strada percorribile con l’utilizzo dei pompaggi e dei sistemi di accumulo – ha detto il senatore Andrea Cioffi – spingendo al massimo su questi strumenti, convenienti e a impatto zero. Implementarli è un dovere, non una mera possibilità».