Dopo 20 anni di attesa, il Senato approva definitivamente il ddl che aggiorna il codice penale, introducendo cinque nuove fattispecie di reati e prevede il carcere per i crimini ambientali.
“Provvedimenti attesi da decenni diventano leggi”, ha scritto su Twitter il premier Matteo Renzi.
“Abbiamo rispettato l’impegno preso con il Paese – sottolinea il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti -, il provvedimento va nell’interesse dei cittadini e delle aziende sane. Credo sia un grande passo di civiltà per il nostro Paese”.
Sono cinque i nuovi reati puniti con il carcere: disastro ambientale e inquinamento ambientale, traffico e abbandono di materiale ad alta radioattivita’, impedimento dell’eco-controllo, omessa bonifica. Previste aggravanti per mafia (dell’indagine deve esser informato il procuratore nazionale Antimafia, e anche l’Agenzia delle entrate), condanna al ripristino, obbligo di confisca, raddoppio dei tempi di prescrizione.
Il ddl, approdato in commissione Ambiente alla Camera nel giugno 2013, aveva avuto un lungo iter tra Camera e Senato.