Con la maxipizza all’Expo si festeggia anche il compleanno della pizza margherita che compie 126 anni, come documenta una lettera del capo dei servizi di tavola della Real Casa Camillo Galli che nel giugno del 1889 convocava il cuoco Raffaele Esposito della pizzeria Brandi al Palazzo di Capodimonte, residenza estiva della famiglia reale, perché preparasse per Sua Maestà la Regina Margherita le sue famose pizze.
E’ quanto afferma la Coldiretti tra i promotori della pizza da guinness a sostegno della candidatura della pizza a patrimonio dell’Unesco con l’avvio della raccolta di firme di visitatori stranieri nel proprio padiglione all’inizio del cardo sud.
Un giusto richiamo alla conoscenza delle origini tricolori della pizza che – sottolinea la Coldiretti – è a molti stranieri sconosciuto con i colori dei condimenti, pomodoro, mozzarella e basilico, scelti per rappresentare la bandiera italiana. E non è un caso che oggi il 39 per cento degli italiani ritiene che la pizza sia il simbolo culinario dell’Italia secondo un sondaggio del sito www.coldiretti.it e che la pizza sia la parola italiana piu’ conosciuta all’estero con l’8 per cento, seguita dal cappuccino (7 per cento), dagli spaghetti (7 per cento) e dall’espresso (6 per cento), secondo un sondaggio on line della Societa’ Dante Alighieri.
La margherita – continua la Coldiretti – è una tipica pizza napoletana condita con pomodoro, mozzarella di latte vaccino, basilico fresco, sale ed olio. Non tutti sono d’accordo con questa consolidata tradizione sull’origine e sostengono che ci siano state versioni precedenti anche perché la pizza – sottolinea la Coldiretti – è nata in Italia con le prime attestazioni scritte che risalgono al lontano 997, anche se con ricetta completamente diversa per la mancanza del pomodoro scoperto nelle Americhe molto tempo dopo.
«Le prime 300.000 firme raccolte, sia sulla piattaforma Change.org, che sul territorio con l’aiuto di Coldiretti e Pizzaiuoli – osserva Pecoraro Scanio – ci hanno portato alla prima vittoria con la candidatura ufficiale dell’arte dei Pizzaiuoli napoletani a patrimonio immateriale dell’Unesco. La mobilitazione in corso in tutto il mondo punta a un milione di firme e già sono giunte le prime migliaia di adesioni dall’Australia e dal Giappone».
A festeggiare il compleanno della pizza sono le decine di migliaia di persone che hanno scelto di visitare l’Expo, molti dei quali stranieri, a sottolineare il successo internazionale che ha avuto nel tempo in ogni continente dove purtroppo – precisa la Coldiretti – si trovano esempi di imitazioni imbarazzanti, dalla pizza hawaiana con l’ananas molto richiesta negli Usa a quella con le banane. “Non mancano pero’ iniziative per garantire l’originalità degli ingredienti di uno dei prodotti alimentari italiani più conosciuto al mondo”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che questo significa salvaguardare anche le formidabili opportunità occupazionali sia nelle campagne, sia nell’indotto della trasformazione e nel commercio oltre che difendere un pezzo della nostra storia”.