Sono in corso, presso gli impianti sperimentali dell’Istituto nazionale per studi ed esperienze di architettura navale (Insean) del Cnr, le prove sperimentali per un nuovo sistema per la produzione di energia chiamato Pewec (Pendulum wave energy converter), un sistema galleggiante simile a una zattera da posizionare in mare aperto, con l’obiettivo di produrre energia elettrica sfruttando l’oscillazione dello scafo dovuto al moto ondoso.
I test sono per conto dell’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) in collaborazione con il Politecnico di Torino, che hanno realizzato l’impianto, un sistema low cost e a basso impatto ambientale, per trasformare l’energia del mare in energia elettrica, in alternativa alle costose e inquinanti centrali a gasolio.
L’Insean svolge attività di ricerca nel settore dell’ingegneria navale e marittima, nei campi della idroelasticità, dell’acustica, delle vibrazioni e delle energie rinnovabili, con importanti applicazioni nelle tecnologie marine.
Ricercare fonti alternative in grado di produrre energia pulita dal mare è una delle grandi sfide tecnologiche che l’Istituto affronta ormai da anni testando modelli anche di grandi dimensioni, nelle grandi infrastrutture di cui è dotato. L’Istituto, infatti, dispone di uno dei bacini di prova più grandi al mondo (470m x 13,5m x 6,5m) e di un altro bacino rettilineo (220m x 9m x 3,5m), equipaggiato con un generatore di onde a paratia oscillante, dove vengono riprodotte le condizioni ambientali (onde, correnti, vento) in cui dovranno operare le apparecchiature testate in scala nella realtà.