I dati acquisiti dai satelliti e dai ricevitori GPS della rete di sensori presenti nell’area dei Campi Flegrei, servono per monitorare le deformazioni della superficie terrestre e conoscere, in tempo reale, l’andamento del sollevamento del suolo all’interno della caldera.
Si tratta della nuova tecnica di monitoraggio messa a punto da un team di ricercatori dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica a Vulcanologia (INGV-OV) e dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricercheper comprendere in misura ottimale i fenomeni di sollevamento avvenuti in questi ultimi anni ai Campi Flegrei, che stanno destando grande preoccupazione e che vanno chiariti al più presto.