L’aereo fotovoltaico AtlantikSolar dovrà percorrere 400 km in 12 ore.
Questa la scommessa degli studenti di ingegneria del Politecnico di Zurigo.
In 12 ore, l’aereo solare senza pilota dovrà percorrere 400 chilometri, sorvolando la foresta amazzonica, per battere il precedente record mondiale di un aeromobile alimentato a fotovoltaico in una trasvolata sul polmone verde del mondo.
La squadra tenterà di spostare più in là i limiti di autonomia dei velivoli solari con il suo UAV denominato AtlantikSolar. Se le condizioni meteorologiche sono favorevoli, l’aereo solare decollerà dalla città di Belem il 22 ottobre.
L’oggetto è leggerissimo, pesa solo 6,8 chili, e verrà equipaggiato con una serie di telecamere e sensori atmosferici.
Il team è fresco di un altro successo: ha battuto il record mondiale di volo continuo per aeromobili solari inferiori ai 50 chilogrammi, grazie a una tratta di 81,5 ore (oltre quattro giorni e tre notti) in quel di Zurigo.
In generale, si è trattato del terzo volo più lungo mai effettuato da un aereo solare. Non solo: è anche il quinto in assoluto, se si prendono in considerazione tutte le trasvolate portate a termine da qualsiasi genere di velivolo.
Il sistema è piuttosto simile a quello del più celebre Solar Impulse: il mezzo è dotato di batterie ad alta densità energetica e moduli fotovoltaici. Durante il giorno, l’energia solare ricarica le batterie, che poi permettono all’aereo di proseguire il volo durante la notte.
L’obiettivo, tuttavia non è dimostrare che l’aereo solare possa essere utilizzato per voli commerciali: gli studenti stanno cercando di adottare la tecnologia del velivolo senza pilota fotovoltaico sia per il monitoraggio di luoghi colpiti da catastrofe, sia per le ispezioni industriali. La lunga durata del sistema pannelli+batterie consente di mappare vaste aree per lungo tempo, al fine di fornire immagini sempre aggiornate ai soccorritori o informazioni sulle strade ostruite.
Il progetto AtlantikSolar è iniziato 10 anni fa ed è guidato da Roland Siegwart, docente di sistemi autonomi al Politecnico di Zurigo: «Ora siamo in una fase in cui abbiamo costruito un paio di questi aerei e stiamo facendo dei test, perché il prossimo obiettivo è il volo a bassa quota, in prossimità del suolo, così che possano mappare il terreno con le telecamere e poi costruire mappe 3D».