Italia condannata per la seconda volta.
Non appena la Corte di Giustizia dell’Unione europea ha condannato per la seconda volta l’Italia in merito alle discariche abusive e all’illegale gestione dei rifiuti in Campania, il Movimento 5 stelle ha presentato due esposti alla Corte dei Conti per denunciare il danno erariale conseguente alle multe pecuniarie inflitte al nostro Paese.
È notizia di ieri della Commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti in missione a Napoli, che la procura regionale della Magistratura contabile ha dichiarato di avere aperto due indagini in merito alle condanne.
La Corte dei Conti della Campania ha ricordato come l’Italia abbia già pagato circa 80 milioni di euro sulle 195 discariche abusive (48 sono proprio ubicate nel loro territorio di competenza) e 20 milioni sulla disastrose gestione dei rifiuti in Campania (più 120 mila euro per ogni giorno di ritardo nell’attuazione della sentenza della Cgue).
«Non solo – commenta la capogruppo in Commissione Ambiente M5S Claudia Mannino, prima firmataria dell’esposto – la Magistratura contabile ha dato mandato alla Guardia di Finanza allo scopo di individuare i responsabili di questo consistente danno erariale. Il Movimento 5 stelle seguirà con attenzione lo sviluppo delle indagini, nella speranza che coloro che hanno sbagliato paghino a partire da quelli che, impunemente, hanno consentito lo stoccaggio di 5 milioni di ecoballe, una vera e propria vergogna italiana».
Non solo: la Corte dei Conti sta valutando anche la responsabilità di Fibe Impregilo sul danno erariale causato dalla gestione dei siti di stoccaggio provvisorio delle ecoballe, divenute discariche abusive, e sul costo del loro smaltimento, almeno per il periodo che arriva fino al 2005 anno in cui la proprietà delle ecoballe, è stato appurato, è ancora della Fibe.
«Appurare questa responsabilità – sostiene la senatrice Paola Nugnes , componente della Commissione Ambiente e della Commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti – darebbe ai Campani un giusto risarcimento economico ed un sicuro sgravio dei costi ancora da sostenere per lo smaltimento di quella quota parte di spazzatura tritovagliata, nella responsabilità dell’impresa, che ha fatto scempio negli anni dei loro territori. Laddove la magistratura ordinaria con il processo penale non ha potuto rinvenire le responsabilità penale, speriamo lo possa fare invece la Corte dei Conti».