L’SPRA presenta il Rapporto sui Rifiuti Urbani 2014 e lancia la nuova piattaforma con i dati di ogni Comune sulla produzione e raccolta differenziata dei rifiuti urbani
Pur con 6 anni di ritardo, l’Italia ha raggiunto nel 2014 l’obiettivo del 45,2% di raccolta differenziata pari a 13,4 milioni di tonnellate, segnando un aumento del 3% rispetto al 2013. È Confermato il primato del Nord, ma i dati mostrano una riduzione del divario fra le tre macroaree con la crescita maggiore di differenziata nelle regioni del Centro Italia (+11,7% con +283 mila tonnellate) e al Sud la (+7,5% con +203 mila tonnellate) mentre al Nord stanzia 5,6% (+412 milatonnellate).
I dati per provincia.
Ben 14 province, nel 2014, presentano livelli di raccolta al di sopra del target del 65%. 11 sono localizzate nel Nord Italia (5 in Veneto, 2 in Piemonte, 1 in Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Emilia Romagna) 1 nel Centro (Marche) e 2 nel Sud (Campania e Sardegna). I livelli più elevati di raccolta differenziata si rilevano per la provincia di Treviso, che nel 2014 supera l’80% (81,9%), e per quella di Pordenone, con il 76,8%, Mantova (76,5%), Belluno (72,8%) e Trento (71,3%). I più bassi livelli di raccolta differenziata, inferiori al 10%, si osservano, invece, per le province siciliane di Enna (6,1%), Palermo, Siracusa (entrambe al 7,8%) e Messina (8,4%).
Secondo il Rapporto Rifiuti Urbani dell’ISPRA la produzione dei rifiuti urbani è cresciuta nel 2014 dello 0,3% rispetto al 2013 e ciò è dovuto anche alla crescita dei consumi che si è registrata nell’anno di riferimento. I rifiuti sono di più al Nord (+1,4% pari a +188 mila tonnellate) con record nelle Marche (+4,2%) e nel Piemonte (+2,3%), mentre scende al Centro (-0,3%) e al Sud (-0,9%). Le regioni che fanno rilevare la maggior contrazione sono la Basilicata (-3,1%), il Lazio (-2,5%), il Molise e la Calabria (-2,4% per entrambe).
Quanto ci costano i rifiuti.
Riguardo i costi di gestione dei servizi di igiene urbana nel 2014, la percentuale di copertura dei costi ha raggiunto il 99,5% contro l’83,5% nel 2001, per un totale di 10 miliardi di euro, di cui 3,8 miliardi per la gestione dei rifiuti indifferenziati, 2,7 miliardi per le raccolte differenziate e 1,4 miliardi per lo spazzamento stradale. Il costo medio annuo pro capite di gestione del servizio risulta di 165,09 euro/abitante per anno, e, livello di macroarea geografica risultano di 148,28 euro al Nord, 208,94 euro al Centro e 165,21 euro al Sud. Se a tali costi si aggiungono i costi generali del servizio, il costo medio di gestione di 1 kg di rifiuto risulta di 0,33 euro/kg (0,30 euro al Nord, 0,37 euro al Centro e al Sud).
La nuova piattaforma dati.
Grazie alla collaborazione con le sezioni regionali del Catasto, sono disponibili i dati relativi alla produzione e gestione dei rifiuti urbani di tutti i Comuni italiani suddivisi anche per frazione merceologica (carta, legno, plastica, rifiuti elettronici ecc.); per sapere quanti rifiuti produce il proprio comune o se li differenzia, basta collegarsi alla piattaforma http://www.catasto-rifiuti.isprambiente.it/.