Particolato superiore ai limiti europei.
Napoli, insieme a Roma e alla Pianura Padana, è una delle aree sensibili in cui le concentrazioni di particolato restano superiori non solo ai 10 UG/M3 considerati dall’OMS, ma anche ai limiti europei, con conseguente aumento delle patologie per l’apparato respiratorio.
L’utilizzo delle biomasse per il riscaldamento residenziale non porta i benefici sperati e anzi, a causa delle emissioni di particolato (PM 2.5), incrementa l’inquinamento atmosferico e provoca danni alla salute.
E’ quanto emerge dallo studio ENEA “Gli impatti energetici e ambientali dei combustibili nel settore residenziale”, presentato a Roma da Assogasliquidi e Anigas, le associazioni rappresentative dei settori gas naturale e liquefatto.
Lo Studio ENEA conferma quanto affermato il 30 novembre 2015 dall’Agenzia europea dell’ambiente (EEA) tramite la sua relazione annuale sulla qualità dell’aria in Europa e sulle morti per inquinamento in termini di polveri sottili, che il rapporto identifica come la prima causa di mortalità: secondo l’Agenzia la maggior parte degli abitanti delle città europee continua ad essere esposta a livelli di inquinanti atmosferici che l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) non ritiene sicuri e che continuano ad essere responsabili di oltre 430.000 morti premature l’anno in Europa.
Per questo motivo, le politiche di sostegno alle biomasse per uso residenziale vanno condizionate all’uso delle più efficienti tecnologie disponibili e le politiche di incentivi vanno rimodulate tenendo conto degli impatti negativi sulla salute provocati dalle emissioni di inquinanti atmosferici come il particolato.
Per tali aree critiche, è necessaria una riduzione delle concentrazioni, attraverso standard emissivi più stringenti sui piccoli impianti a biomasse o misure che scoraggino l’uso delle biomasse nel residenziale, a favore della sostituzione di camini aperti/chiusi con tecnologie a gas o con produzione di calore tramite altre rinnovabili (elettriche o termiche), in linea con quanto indicato nello Studio ENEA.
Gli aspetti sanitari sono stati evidenziati dallo Studio del Centro Controllo Malattie del Ministero della Salute, VIIAS (Valutazione Integrata dell’Impatto dell’Inquinamento atmosferico sull’Ambiente e sulla Salute).
La combustione della biomassa se è considerata neutra dal punto di vista delle emissioni di anidride carbonica è invece dannosa per la salute umana e la qualità dell’aria a causa delle emissioni di particolato, ossidi di azoto e composti organici volatili.