“Un farmaco veterinario generico per gli animali domestici per garantire a questi ultimi l’accesso alle cure, attualmente ostacolato da costi a dir poco proibitivi. A tale scopo è urgente che il Ministero della Salute si attivi per modificare il regolamento, in discussione presso le istituzioni dell’Unione Europea, che equipara animali da compagnia e animali produttori di alimenti obbligando i medici veterinari alla prescrizione di farmaci specifici, e costosi, anche per le terapie di cani, gatti e altri animali domestici”.
È la proposta del MoVimento 5 Stelle, contenuta in un’interrogazione parlamentare al Ministero della Salute, presentata oggi presso la Camera dei Deputati nella conferenza stampa “Farmaco veterinario, accesso alle cure pergli animali da compagnia” insieme con la Federazione Nazionale degli OrdiniVeterinari Italiani (Fnovi), che sull’argomento ha presentato il proprio position paper. Tra i relatori, il deputato del M5S Paolo Bernini e, per Fnovi, il presidente dott. Gaetano Penocchio, la vice presidente dott. CarlaBernasconi, il consigliere dott. Eva Rigonat.
“La normativa attuale (decretolegislativo 193/2006 e legge 24 luglio 2007 n.143 in attuazione della Direttiva 2004/28/CE e degli art. 76 ed 87 della Costituzione) obbligail medico veterinario alla prescrizione di farmaci che attualmente sono particolarmente costosi se paragonati a quelli ‘generici’ che usano lo stesso principio attivo nei farmaci umani. Ciò deriva anche dalla mancatadistinzione tra animali destinati al consumo umano e animali d’affezione”, spiega il deputato del M5S Paolo Bernini, primo firmatario dell’interrogazione parlamentare.
“L’obbligo di prescrizione delfarmaco veterinario, di fatto, genera un gravoso impegno economico che né i cittadini né le Associazioni sono più in grado di sostenere per curare i propri ‘amici a quattro zampe’. Per questo – prosegue Bernini – oltre a presentare un’interrogazione rivolta al Ministro della Salute, Lorenzin, ho richiesto un preciso impegno ai miei colleghi in Commissione Ambiente, Sanità pubblica e Sicurezza alimentare dell’Ue affinché sia sostenuta la proposta della Fnovi che condivido in quanto lungimirante e pratica”.
“I costi eccessivi del farmaco veterinario non possono essere giustificati in alcun modo, se non per una ragione di profitto delle lobby farmaceutiche. Un esempio tra tutti: il Luminale ®, che ha come principio attivo il fenobarbitale, farmaco a uso umano per il trattamento dell’epilessia del quale non si può fare a meno per una patologia cronica così grave, ha un prezzo di soli 5 euro, mentre quello ad usoveterinario, il Pexion ®, con ilmedesimo principio attivo ha un costo di42 euro a confezione . I proprietari e le associazioni di tutela sono giàcostretti ad affrontare costi per prodotti per gli animali e per le prestazioni veterinarie gravati dall’Iva al22%. Non possono essere considerati un lusso le terapie per gli animali negando ad essi il diritto alle cure, senza dimenticare che è un dovere umano, pena il reato di maltrattamento”.