Nei mesi scorsi, sono pervenute alla LAV diverse segnalazioni di annunci apparsi su un sito per “incontri”, relativi alla ricerca di animali, da utilizzare per attività di zooerastia.
In particolare, è stata individuata una dozzina di annunci, da parte di altrettanti inserzionisti, residenti in diverse città italiane.
“Nei diversi annunci, con dovizia di particolari, venivano cercati animali come cani, stalloni, capre, giumente, per praticarvi attività sessuali: un vero serraglio della perversione. Oltre a denunciare gli autori, abbiamo chiesto il sequestro preventivo delle pagine del sito in cui compaiono gli annunci, e il sequestro degli animali eventualmente utilizzati nelle attività di zooerastia” – afferma Ciro Troiano, criminologo,Responsabile dell’Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV, e autore di un’indagine sulla zooerastia.
Nell’esposto presentato dalla LAV alla Polizia Postale e delle Comunicazioni, è stato ipotizzato il concorso di più persone nella realizzazione dei reati di maltrattamento di animali, art. 544 ter c.p. (animali sfruttati per attività zoopornografiche) e di istigazione a delinquere, art. 414 c.p., poiché il contenuto degli annunci e il tenore degli stessi, esaltavano l’attività di sesso con animali.
“Ogni abuso sessuale su animali integra il reato di maltrattamento di animali, come ha cristallizzato la Suprema Corte di Cassazione. Siamo però convinti – conclude Troiano – che, vista la complessità del fenomeno, sia necessaria un’articolata rivisitazione della questione, anche sotto il profilo della tutela penale, e una giusta collocazione del precetto in seno al Codice penale, prevedendo apposite disposizioni, la cui violazione sia punibile con la reclusione e la multa”.