Anni di violenze e soprusi:
questo è ciò che hanno dovuto subire la moglie, i quattro figli e il cane di un pregiudicato 39enne padovano, ora finalmente sottoposto a custodia cautelare per maltrattamenti in famiglia, sequestro di persona, violenza sessuale e maltrattamenti contro gli animali.
L’uomo è stato inchiodato grazie a una delle figlie che ha deciso di ribellarsi e di chiamare il Telefono Azzurro.
Un racconto agghiacciante, fatto di brutalità e sopraffazione gratuite nei confronti dei suoi familiari ma anche del cagnolino di casa, più volte chiuso in una lavatrice e infine impiccato a un termosifone. Dagli articoli di giornale non risulta chiaro se l’animale sia ancora vivo.
Il reato di maltrattamento di animali è punito dall’art. 544-ter del Codice Penale con la reclusione da 3 a 18 mesi o una multa da 5.000 a 30.000 euro e la pena è aumentata della metà se l’animale muore a causa del maltrattamento.
Lega Nazionale per la Difesa del Cane sporgerà denuncia a sua volta contro l’aguzzino in modo da seguire da vicino la vicenda e assicurarsi che i reati nei confronti del cane così malvagiamente perseguitato non passino in secondo piano, considerando la gravità delle azioni dell’uomo nei confronti di quelli che avrebbero dovuto essere i suoi “cari”.
Casi come questo sono la triste conferma degli studi pubblicati già da molti anni sul fatto che la violenza sugli animali è spesso l’indicatore di una personalità brutale nei confronti anche degli esseri umani. Per questo motivo, Lega Nazionale per la Difesa del Cane invita tutti a denunciare sempre qualsiasi forma di vessazione nei confronti degli gli animali di cui si è testimoni perché individui di questo stampo non hanno né scrupoli né rispetto verso gli altri anzi, rappresentano un vero pericolo sociale e quindi vanno fermate prima che sia troppo tardi.