Targhe alterne contro le polveri sottili?
Bisognerebbe cambiare l’approccio alla guida, tanto per cominciare. Un comportamento ecofriendly al volante riduce sensibilmente il consumo di carburanti e lo smog nell’aria. A evidenziarlo è Fabio Vivian, presidente del gruppo Giovani della Confarca (Confederazione autoscuole riunite e consulenti automobilistici), uno dei più convinti sostenitori in Italia dell’ecodrive.
“Certo, i consumi e la siccità complicano la situazione – precisa subito Vivian – ma molto dipende anche dall’approccio degli automobilisti, in maniera attiva e passiva, alla guida”. L’utilizzo di cambio e freni e manutenzione veicolo fanno la differenza, ad esempio.
“Le sole barre portaoggetti montate sulla nostra vettura, fanno aumentare di circa il 9-12 per cento il consumo del carburante. Anche gli pneumatici devono essere controllati mensilmente, poiché la diversa pressione anche di 0,1 atmosfere può far consumare fino all’8 per cento in più di benzina”. Quelle elencate rientrano nelle cosiddette pratiche attive di ecodrive. Le passive invece sono rivolte alla manutenzione del veicolo.
“La differenza è soprattutto nell’approccio alla guida che il conducente ha nella routine – sottolinea Vivian – Già aumentando il numero di scalo delle marce, si può riscontrare in maniera diretta una riduzione dei consumi che può variare dal 3 al 5 per cento”. Attenzione al volante, visione di guida, rilassatezza nelle frenate e dolcezza nell’accelerazione sono altri fattori che incidono sulla riduzione dei consumi ma anche sugli incidenti stradali.
“Il conducente più attento vedrà, oltre ad una diminuzione del rischio di provocare incidenti, una riduzione dei consumi quando farà il pieno dal benzinaio – conclude Vivian – I comportamenti corretti andrebbero incentivati non solo prima, ma anche dopo il conseguimento della patente, una prassi ormai per le autoscuole della Confarca in nome della guida ecosostenibile”.