“Stop alla ‘riforma-ricatto’ della Pubblica Amministrazione che vuole ridurre i Forestali come nel film di Checco Zalone ‘Quo vado’: costretti al salto nel buio della mobilità, senza sapere dove saranno impiegati e con quali funzioni amministrative, se rifiutano la militarizzazione forzata con l’assorbimento nel corpo dei Carabinieri.
Un attacco alla libertà di coscienza di chi, pur di salvaguardare il posto di lavoro, deve subire una ‘coscrizione obbligatoria’, cioè un arruolamento forzato fatto passare come ‘volontario’”.
Lo affermano i parlamentari del M5S delle Commissioni Ambiente e Agricoltura di Camera e Senato.
“Ancora una volta – aggiunge il parlamentare M5S Massimiliano Bernini – assistiamo ad un attacco ai diritti fondamentali che una Repubblica democratica dovrebbe garantire, come appunto la libertà di coscienza rispetto alla scelta di entrare o meno in un corpo militare, con la scusa del taglio dei costi.
Una motivazione del tutto infondata, sia perché i diritti possono essere monetizzati, e rifiutiamo in questo senso qualsiasi precedente pericoloso , sia perché, a conti fatti, l’accorpamento del Corpo Forestale dello Stato con quello dei Carabinieri, non solo non porterà alcun risparmio, ma determinerà un aumento dei costi per le tasche dei cittadini italiani per misure come la formazione del personale, il rifacimento del parco mezzi o la sostituzione delle divise”.
“Senza contare che in tutta Italia i Comuni verranno privati di tutte quelle funzioni di presidio del territorio che solo il corpo forestale svolge attualmente, come ad esempio la prevenzione e repressione dei reati in materia di ambiente, biodiversità, benessere animale, agroalimentare, incendi, dissesto idrogeologico, inquinamento, rifiuti, foreste ecc.. Tutto questo per l’ennesimo dell’ennesimo spot politico in virtù del quale il Governo Renzi svende democrazia e tutela del territorio e delle comunità ambientali svuotando ulteriormente le casse dello Stato”.