Unire tradizione e innovazione è la sfida di due giovani trentenni napoletani, dotati di volontà, creatività e idee imprenditoriali. Fabio e Marcello lanciano, dopo diverse esperienze nel food and beverage, la loro prima start up.
“Jammefood” è il nome di una realtà, che si ripromette di essere avanguardia sul territorio e di farlo nel massimo rispetto dell’ambiente.
I due giovani imprenditori, entrambi laureati in economia, pensano ad una soluzione innovativa e ad alto contenuto tecnologico, nonché di facile utilizzo, per rispondere alle quotidiane esigenze logistiche del pranzo e della cena di chi si trova in ufficio, ma anche a casa o, perché no, in un luogo pubblico.
Jammefood garantisce 35 minuti di attesa per “ food and beverage” dai migliori ristoranti di Napoli. Jammefood penserà a tutto il servizio, dal packaging al trasporto a domicilio. Un servizio veloce, affidabile e garanzia di qualità, come ribadiscono Fabio e Marcello. La scelta del menù soddisfa qualsiasi palato. Si va dalla cucina internazionale, al cibo gourmet e chi più ne ha più ne metta. Un delivery che sembra rispolverare l’antico detto popolare “ ‘o meglio ristorante è a casa toja”. Che poi si tratta di casa, ufficio, parco o qualsiasi altro luogo poco importa. La differenza la fa Jammefood. Tutto si sviluppa attraverso una APP interattiva, attraverso cui il cliente può scegliere tra una lista di ristoranti quello che fa al caso suo, consultare il menù disponibile e scegliere ogni singola portata. In qualsiasi momento può mettersi in contatto con il ristorante per avere delucidazioni sulle pietanze scelte. Una volta ordinato il cibo, entrano in gioco gli addetti alle consegne.
I fattorini con le loro biciclette a pedalata assistita in 35 minuti saranno pronti a servire il cliente. Insomma, una mentalità aziendale, quella di Fabio e Marcello, che fa del rispetto dell’ambiente la mission distintiva. Da qui la scelta della sostenibilità non solo per il trasporto, con le biciclette a pedalata assistita, messe a disposizione da Napolibike, ma anche per il confezionamento delle pietanze. Ed ecco allora spuntare esclusivamente posate in legno, recipienti e bicchieri biodegradabili e compostabili, il tutto isotermico per garantire il mantenimento della temperatura e delle caratteristiche invariate dei cibi fino alla consegna ( per la quale il costo del servizio è di 3 euro).
Insomma, come suggerisce la parola stessa “Jammefood “, il cibo, nell’era dei cambiamenti globali e della rimodulazione delle nostre abitudini di vita, diventa “cibo in movimento”, che fa della dinamicità il suo tratto distintivo, per coprire le esigenze di una generazione sempre in corsa contro il tempo, ma attenta alla qualità. Un occhio poi anche al sociale, con il servizio di consegna gratuito per i diversamente abili o con difficoltà motorie anche momentanee. In un primo step il servizio partirà nei quartieri di Chiaia, Posillipo e Vomero ( sono già circa una trentina i ristoranti partner) e poi si estenderà anche al centro storico, a Fuorigrotta e al comune limitrofo di Pozzuoli, del quale sono originari i due founders. Cibo spazzatura? E’ storia passata. Il futuro è Jammefood.
(Valentina Soria)