I ricercatori del Politecnico di Milano hanno brevettato la valvola di nuova generazione che recupera energia dai fluidi che scorrono negli impianti industriali e idraulici, rendendola disponibile ad un reimpiego diretto o all’immissione in rete.
Tre le tipologie più diffuse sul mercato: a sfera, a globo e a fuso, costituite da un otturatore, un corpo valvola e un deviatore.
A questi elementi sono stati aggiunti una girante, un albero, e dei supporti necessari a mantenere in asse la girante. La girante, costituita da un insieme di pale di forma diversa a seconda dell’applicazione, è direttamente collegata all’albero che trasmette all’esterno l’energia meccanica estratta dal flusso. L’albero di trasmissione è poi connesso a un generatore elettrico.
La valvola può essere impiegata negli impianti di distribuzione degli acquedotti, dove vengono utilizzate valvole per regolare la pressione di consegna alle utenze, e gli impianti di teleriscaldamento, dove la gestione della pressione del fluido utilizzato per distribuire l’energia è cruciale. L’innovazione potrebbe essere estesa anche ad altri ambiti: questi dispositivi sono pensati infatti per sostituire le valvole tradizionali ed essere inseriti in impianti esistenti senza modificare funzionamento e struttura delle linee idrauliche.
L’energia recuperabile raggiunge livelli considerevoli, si legge in una nota: per avere un’idea dell’energia che viene dissipata su una singola valvola di un impianto di distribuzione di un acquedotto, basti pensare che questa si aggira sui 60-100 MWh/anno, equivalente al consumo annuale di 17-28 famiglie medie in Europa. Grazie alle nuove valvole si recupererebbe l’energia senza disperderla.