Accordo della Commissione ambiente-energia per l’avvio del decreto inceneritori, provvedimento che prevede la costruzione di otto nuovi impianti di combustione dei rifiuti.
Non approvata una prima stesura a settembre, adesso arriva l’ok dopo una lunga contesa che aveva separato i pareri favorevoli e contrari in due blocchi: da un lato il no di Lombardia, Abruzzo, Molise, Umbria e Marche, dall’altro il sì delle restanti regioni ma ad alcune condizioni.
Durante l’incontro della Conferenza Stato Regioni che ha decretato il sì definitivo della maggioranza, il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha riportato i dati della votazione specificando di aver raggiunto, questa volta, esiti positivi: «Abbiamo raggiunto un buon risultato, abbiamo avuto tutti pareri favorevoli, tranne due regioni, la Lombardia e la Campania, che hanno espresso parere negativo». Anche la regione Puglia, in realtà, non ha dato il suo sì scegliendo di astenersi dal voto.
«È chiaro, e lo voglio dire con molta precisione, – ha proseguito Galletti – che questo piano parte dal presupposto che tutte le regioni arrivino al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Europa, quindi che tutte le regioni arrivino al 65% di raccolta differenziata e che tutte colgano gli obiettivi di produzione dei rifiuti del 10%; fatto questo conteggio – ha concluso – si individua ancora la necessità, del Paese in questo caso, di incenerimento, che equivale a 8 termovalorizzatori».
Il provvedimento ha subito nel corso del tempo alcune modifiche: anzitutto il numero dei nuovi impianti, che passa dai 12 stabiliti in precedenza agli 8 definitivi. La novità introdotta con questo passaggio è che la verifica dell’impiantistica effettuata dal governo si subordini ad intese interregionali. Questa la ragione che ha spinto l’Umbria, inizialmente contraria, a cambiare direzione esprimendo il suo parere favorevole: «Stiamo lavorando attraverso il piano regionale dei rifiuti e un’integrazione con la Regione Toscana – ha spiegato Catiuscia Marini presidente della Regione Umbria– e quindi volevamo un’impiantistica misurata anche su questo sforzo di raccolta differenziata, di buone pratiche che stiamo mettendo in campo».