Il biossido di titanio (TiO2) come rimedio contro l’inquinamento marino.
A scoprirlo gli scienziati dell’Università di Alicante, che hanno lavorato alla ricerca nei laboratori della Nanotecnologia Molecolare, arrivando alla conclusione che cambiando colore ai cristalli del composto si può ottenere una potente arma contro gli inquinanti in mare.
La squadra di Elena Ferrante, modificando il colore della sostanza da bianco a nero, ha aumentato l’efficienza del materiale usato per purificare l’acqua. Economico da produrre, il biossido di titanio è impiegato come pigmento opacizzante in cosmetici, saponi, vernici, carta per alimenti, medicine e dentifrici.
La sua peculiarità consiste nel fatto che è un fotocatalizzatore, ossia ha la capacità di assorbire i raggi ultravioletti (UV) per far avvenire delle reazioni chimiche in altre molecole che si trovano vicine alla superficie delle particelle.
Per rendere il composto più efficiente, gli studiosi hanno creato il “titania nero”, utilizzando una sostanza presente nelle tinture per capelli. La scelta del colore nero non è un caso: solo così il materiale può assorbire una vasta quantità di energia solare con il fine decontaminare l’acqua inquinata.