La ricerca sulle energie rinnovabili compie una nuova svolta.
Da Israele arriva lo studio che aumenta l’efficienza – più del doppio – con cui avviene il processo di conversione fotoni-idrogeno. Pubblicata su Nano Letters, la scoperta di Philip Kalisman, Yifat Nakibli, e Lilla Amirav dell’Istituto Technion-Israel of Technology di Haifa, apre nuove possibilità di ottenere idrogeno dall’acqua con un’efficienza del 100%.
«Credo fermamente che la ricerca di fonti energetiche pulite e rinnovabili sia fondamentale – ha spiegato Lilla Amirav, una degli autori del lavoro – Con l’incombente crisi energetica da un lato, e gli aspetti ambientali come il riscaldamento globale dall’altra, credo che questo sia nostro dovere per cercare di risolvere il problema per la prossima generazione».
Si tratta di un processo alimentato quasi del tutto dalla luce e altamente efficiente. Grazie ai nanotubi (di soli 50 nanometri) che assorbono i fotoni da una sorgente luminosa, vengono rilasciati elettroni per generare la conversione dell’acqua in idrogeno e ossigeno. Un procedimento che consente di realizzare il passaggio fotoni-idrogeno dal 58% al 100%. «Il nostro lavoro dimostra che è possibile avere una perfetta efficienza produttiva per la semi-reazione di riduzione fotocatalitica dell’acqua – ha detto la studiosa israeliana – Questi risultati frantumano i parametri precedenti per tutti i sistemi».
Nei progetti futuri del team israeliano c’è l’obiettivo di migliorare il sistema. Tra le difficoltà riscontrate c’è il problema del pH, ancora troppo basso. E il solfuro di cadmio (CdS), esposto troppo tempo al sole in acqua, porta con sé il rischio di consumarsi.