Ad aggiudicarsi il podio di città più intelligente d’Italia quest’anno è Bologna, seguita da Milano e Torino.
Il network mondiale Ernst & Young ha interrogato i comuni italiani circa la loro vivibilità green nel suo “Smart City Index 2016”. Giunto alla terza edizione, ha analizzato le 116 città capoluogo di provincia italiane utilizzando una batteria di oltre 470 indicatori, classificando lo sviluppo di reti e infrastrutture, sensoristica, elaborazione e valorizzazione dei big data del territorio, applicazioni e servizi.
Secondo l’analisi presentata a Roma in occasione dell’evento “Italia Smart” di EY, le città del Centro-Nord confermano il loro primato con ottimi punteggi in tutti i settori di indagine. Tra le piccole città spicca Mantova, conquistando il quarto posto con un balzo rispetto al 2014, anno in cui era posizionata al 35esimo posto. Male invece per il Sud, che mostra un ritardo strutturale. Napoli è la prima città del Mezzogiorno piazzandosi però solo al 32esimo posto, seguita da Lecce al 52esimo. La regione più arretrata in quest’ottica è la Sicilia, con i principali capoluoghi che, come nel 2014, si trovano in fondo alla classifica.
La situazione peggiora per Roma – che scende dal quarto al nono posto – mentre le città medie continuano la loro crescita: Parma sorpassa Trento e nel 2016 diventa la città media più alta nel ranking (quinto posto), grazie ad un buon posizionamento negli strati Delivery Platform e Applicazioni e servizi. In questo panorama l’Italia si mostra ancora in ritardo rispetto alle principali città europee e mondiali, anche se l’innovazione in alcuni comuni capoluogo di provincia è in forte rialzo. Ad esempio la Puglia attesta il suo primato come regione italiana con la maggiore produzione di energie rinnovabili.
«Il nostro Paese – ha dichiarato Andrea Paliani, Partner EY, Med Advisory Leader – deve guardare alle iniziative smart di successo e interpretarle come tappe di un percorso che trasformi le città in luoghi con qualità della vita crescente e a costi sostenibili. Questo deve essere frutto di piani efficaci che valorizzino le peculiarità di ciascun territorio nell’ambito dello sviluppo dell’intero Paese».