Il gruppo Bolloré, leader mondiale nel campo dei trasporti internazionali e della logistica integrata, ha scelto Torino come prima città italiana per lanciare il car sharing elettrico a emissioni zero dopo Parigi, Lione, Bordeaux e Indianapolis.
Il progetto Bluetorino è stato presentato da Marie Bolloré, amministratore delegato del gruppo, in un convegno al Politecnico di Torino. Grazie a un investimento complessivo di 13 milioni di euro, nel capoluogo piemontese arriveranno 400 vetture e 700 colonnine nell’arco di tre anni.
«Abbiamo puntato in questi anni nella mobilità sostenibile – ha detto il sindaco Piero Fassino – e scommettere sulla mobilità elettrica è una scelta coerente. Il car sharing di Bolloré rappresenta una perfetta sinergia tra pubblico e privato e può dare nuove opportunità ai cittadini oltre a sostenere il nostro sistema produttivo».
Entro un anno – è stato spiegato durante l’inaugurazione della prima stazione di ricarica – a Torino saranno pronte 250 colonnine e 150 auto elettriche Bluecar. La tariffa per chi prevede un uso frequente è di 5,5 euro al mese con 10 euro di registrazione (prenotazione parcheggio gratuita e illimitata), mentre per un giorno è di 8 euro per mezz’ora (senza registrazione e con 2 euro opzionali per prenotare il parcheggio) e per un mese di 7 euro per mezz’ora (con 25 euro di registrazione e 1 euro se si sceglie di prenotare il parcheggio).
La produzione sarà nello stabilimento di Bairo, che era della Pininfarina, e in uno stabilimento francese. «È un grande onore per il nostro Gruppo – sottolinea in un messaggio alle istituzioni inviato da Parigi, Vincent Bolloré, presidente del Gruppo francese – sviluppare soluzioni tecnologiche e ecologiche nella città di Torino. Siamo molto lieti di esportare ancora una volta il nostro sistema oltre i confini francesi e in particolare in Italia, dove abbiamo ideato la primissima Bluecar insieme a Pininfarina. L’obiettivo per Torino è proporre un servizio di car sharing che sia pratico, pulito, rispettoso dell’ambiente e del patrimonio storico».