Le dimissioni della ministra Guidi rilanciano il ruolo della lobby petrolifera.
A chi chiedere un commento se non all’ex ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio, osteggiato da Eni e petrolieri per aver scelto come consulenti Carlo Rubbia e Jeremy Rifkin e realizzato le prime norme italiane per l’energia solare (conto energia ) ed efficienza energetica (ecobonus ). Lo troviamo al telefono a Sydney subito dopo un’iniziativa con il console italiano e in un’intervista alla radio australiana SBS, dove ha lanciato un’appello per votare Sì al referendum del 17 aprile alla numerosa comunità di elettori italiani in questa parte del mondo.
D. Pecoraro Scanio Lei fu crocefisso per aver osato, nel governo dell’Unione e nonostante il Pd, tagliare il Cip6 e miliardi di regali ai petrolieri fatti a spese delle rinnovabili. Cosa pensa del recente caso Guidi proprio alla vigilia del referendum NoTriv?
R. «Prima di tutto penso che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Il governo e il Pd stanno scandalosamente boicottando il referendum NoTriv, convocandolo nella data più ravvicinata possibile per ridurre ogni informazione, fanno anche appello all’astensione, diffondono disinformazione su false perdite di posti di lavoro. Poi la Guidi, ministra di Confindustria, rivela al mondo i legami tra governo e mondo petrolifero e proprio in quella Basilicata capofila con la Puglia del referendum».
D. Quindi ancora l’evidenza delle lobby petrolifere?
R. «Ho visto poche settimane fa l’anteprima del film sulla morte di Pasolini che tira in ballo il ruolo del settore petrolifero e sono rimasto impressionato. Ho pensato che se avessi fatto il ministro qualche decennio prima non sarei stato solo calunniato e oggetto di squallide macchine del fango ma probabilmente sarei stato ucciso. È davvero incredibile che secondo gli scienziati dell’ Onu rischiamo l’estinzione della specie se non ci liberiamo dei combustibili fossili, e intanto c’è ancora chi boicotta le rinnovabili e farebbe carte false per sostenere il petrolio».
D. Ma questo scandalo avrà effetto sul voto del 17 Aprile?
R. «Io spero che a prescindere da questa vicenda gli elettori italiani, in patria e all’estero, decidano di scegliere in prima persona se vogliono un futuro solare o petrolifero. I danni per turismo, pesca, ambiente, agricoltura delle trivellazioni in mare e nelle campagne sono evidenti e annunciati. Non si può subire il ricatto e la campagna ricattatoria di pochi a danno degli interessi di molti e di Madre Terra. Confido che almeno nelle ultime settimane tanti giornalisti e perfino molti parlamentari, seppure ormai nominati e senza base elettorale, decidano di buttare il cuore oltre l’ostacolo dicendo no a minacce, ricatti o promesse, schierandosi per il voto, per il Sì e per un futuro sostenibile».