Il nuovo record della pizza più lunga al mondo è di 1853,88 mt.
Il record della pizza più lunga del mondo di 1853,88 metri realizzato sul lungomare di Napoli spinge un business che vale 10 miliardi di euro dove trovano occupazione almeno 100 mila lavoratori fissi ai quali se ne aggiungono altri 50 mila nel fine settimana.
E’ quanto emerge da una analisi divulgata dalla Coldiretti che ha collaborato al successo dell’iniziativa “l’Unione fa #pizzaunesco” promossa il 18 maggio da Pizza Village con il Patrocinio del Comune di Napoli, insieme all’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e alla Fondazione Univerde.
Il superamento del precedente record di 1595,45 metri raggiunti il 20 giugno 2015 ad Expo è stato certificato dal Comitato mondiale del Guinness World Record con l’obiettivo è sostenere la candidatura dell’arte dei pizzaiuoli napoletani a patrimonio immateriale dell’Unesco per la quale sono state già raccolte un milione di firme raccolte in tutti i continenti.
I dati del record della pizza più lunga del mondo:
- hanno lavorato per 6 ore e 11 minuti,
- oltre 250 pizzaioli,
- 2000 kg di farina,
- 1600 kg di pomodoro,
- 2000 kg di fiordilatte,
- 200 litri di olio,
- 30 kg di basilico.
I pizzaioli dopo aver steso l’impasto e farcito la pizza su teglia da circa 40 centimetri di larghezza hanno avviato la cottura grazie all’ausilio di 5 forni a legna realizzati su postazioni mobili con motore elettrico appositamente studiati.
Il record è stato realizzato proprio nel giorno della pubblicazione della richiesta italiana di riconoscere definitivamente il nome “Pizza Napoletana”, come denominazione di una Specialità tradizionale Garantita (STG), da tutelare contro imitazioni e falsi. Una necessità per allungare la protezione della denominazione conquistata dall’Italia nel 2009 oltre il termine del 4 gennaio 2023 previsto dalle norme.
Ogni giorno solo in Italia si sfornano circa 5 milioni di pizze anche se i maggiori “mangiatori” sono diventati gli Stati Uniti che fanno registrare il record mondiale dei consumi con una media di 13 chili per persona all’anno, quasi il doppio di quella degli italiani che si collocano al secondo posto con una media di 7,6 chili a testa.
Una domanda che nelle circa 63mila pizzerie e locali per l’asporto, taglio e trasporto a domicilio da lavoro complessivamente ad oltre 150mila persone. Non è un caso che oggi il 39% degli italiani ritiene che la pizza sia il simbolo culinario dell’Italia secondo un sondaggio della Coldiretti e che la pizza sia la parola italiana più conosciuta all’estero con l’8 per cento, seguita dal cappuccino (7 per cento), dagli spaghetti (7 per cento) e dall’espresso (6 per cento), secondo un sondaggio on line della Società.