Una prima scossa di magnitudo 6.0 alle ore 3:36, una seconda scossa di magnitudo 5.3 alle ore 4.33 anticipata e seguita da altre due forti scosse di magnitudo 4.4 alle ore 2.56 e alle 6.06. E’ questo lo sciame sismico che nel cuore della notte ha fatto tremare la terra da Napoli a Rimini ed ha devastato i borghi storici di Accumoli, Amatrice e Arquata.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato oltre 100 scosse di cui almeno la metà superiori al 3.0 di magnitudo. Nelle liste dell’INGV è indicato l’orario UTC (Universal Time Coordinated) che corrisponde all’ora locale solare del meridiano zero di Greenwich. Per ottenere l’ora locale italiana occorre aggiungere due ore all’ora UTC (ora legale).
Le zone geografiche colpite sono quelle adiacenti all’Appennino Centrale, una zona ad alto rischio sismico per via delle falde attive nel sottosuolo che muovendosi tra di loro provocano continui terremoti anche di notevole impatto.
Le conseguenze dell’attività geologica del sottosuolo sono visibili soprattutto nei borghi storici in cui le costruzioni antiche non sono state realizzate secondo le tecniche moderne anticrollo e quindi, al verificarsi degli eventi sismici, si sbriciolano provocando ingenti danni e pericoli alle persone residenti che spesso pagano con la vita la mancata messa in sicurezza degli stabili.