Un appello ai leader europei dai cittadini: fermare il commercio nazionale e internazionale di avorio.
Mentre i leader mondiali si riuniscono in Africa per decidere il destino delle specie a rischio di estinzione, in tutta Europa i cittadini si mobilitano per chiedere ai loro leader di impegnarsi per fermare il commercio dell’avorio, a livello nazionale e internazionale.
In molti Paesi europei il mercato dell’avorio è legale, anche se molti non lo sanno.
La campagna #JoinTheHerd (link per firmare la petizione) invita ai cittadini di tutto il mondo a fare sentire la propria voce contro il massacro degli elefanti, per fermare questa barbarie una volta per tutte.
I dati di un’indagine pan-europea su un campione di oltre 7.000 persone1 rivelano che 85 europei intervistati su 100 non sono d’accordo con l’acquisto e la vendita di avorio; l’80% crede, erroneamente, che sia illegale comprare e vendere avorio nel proprio Paese; dopo che è stato loro comunicato che questa pratica non è illegale, l’88% vorrebbe che l’acquisto che la vendita ne venissero vietati nel loro Paese; l’83% vorrebbe che il Governo del proprio Paese si impegnasse a livello internazionale per la chiusura di tutti i mercati dell’avorio. Questo nonostante la maggior parte di loro non conosca o sottovaluti in modo significativo il numero di elefanti africani uccisi per le loro zanne: 33.000 ogni anno.
La situazione in Italia.
L’82% degli Italiani è sfavorevole al commercio d’avorio nel mondo. E il dato arriva vicino al 100% tra i 55-64enni (97%); il 70% erroneamente pensa che il commercio d’avorio sia già illegale in Italia; l’82% di tutti gli Italiani pensa che il commercio d’avorio dovrebbe essere vietato nel proprio Paese; l’80% sarebbe favorevole se il proprio Governo supportasse la chiusura di tutti i mercati di avorio nel mondo; il 39% sottostima quanti elefanti vengono uccisi ogni anno, il 40% non sa
Per evidenziare la forza dell’opinione pubblica, il gruppo ha commissionato uno studio di TNS su più di 7.000 cittadini europei – tra Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Svezia – per sondare la percezione e la consapevolezza relative al commercio di avorio.
I risultati, diffusi oggi, rivelano che la maggior parte degli intervistati (l’80%) condivide l’idea che comprare e vendere avorio nel loro Paese sia già illegale.
In realtà, mentre il commercio internazionale di avorio è stato bandito dal 1989, molti mercati interni rimangono aperti, diversi dei quali in Europa. Questo nonostante una media dell’85% degli intervistati, senza differenze di genere, età, istruzione o classe sociale, sia contraria al commercio di avorio in ogni parte del mondo. Quando è stato detto alle persone intervistate che in realtà nel loro Paese di provenienza il commercio è legale, l’82%-93% degli intervistati ha detto di desiderare fortemente che venisse vietato, il 79%-88% considera corretto un sostegno del proprio governo alla chiusura dei mercati nazionali di avorio. Lo studio rivela risultati simili anche in altri importanti mercati, come gli Stati Uniti, il Canada e l’Australia, dove sono stati intervistate più di 3.000 persone (in calce le note che riportano i dati degli altri Paesi).
“I risultati del nostro studio sono chiari: la gente vuole fermare il commercio dell’avorio. Qualsiasi governo o organo democratico che non supporti questa richiesta viene meno al dovere di rappresentare i desideri della popolazione. Perché non agire per vietare qualcosa che la popolazione ritiene sia già illegale o che dovrebbe esserlo presto in tutti i Paesi del mondo?” afferma Aisling Ryan, Global Strategist di Grey London per la campagna #JoinTheHerd.
I risultati sono stati diffusi dal gruppo perché siano un ulteriore stimolo alla lotta per fermare il commercio dell’avorio attraverso la campagna #JoinTheHerd. Oggi con oltre tre milioni di sostenitori, #JoinTheHerd sta richiamando le persone di tutti i Paesi ad adoperarsi per esercitare una pressione sui leader mondiali.
L’appello riunisce pubblico, ONG, associazioni, attivisti, celebrità e politici attorno a un obiettivo comune: garantire che i Paesi fermino il commercio di avorio all’interno dei propri confini e votino a favore della risoluzione CoP17 Resolution 57.2 che raccomanda il diviero di commercio in tutti i mercati.
Il mantenimento di mercati nazionali di avorio contribuisce ad alimentare l’uccisione illegale di migliaia di elefanti. I due più grandi mercati per l’avorio, la Cina e gli Stati Uniti, hanno già annunciato un divieto quasi totale del suo commercio.
Se il Regno Unito non approverà il divieto, potrebbe diventare uno dei più grandi mercati in tutto il mondo. Questo sarebbe imbarazzante, oltre che irresponsabile.
Solo 425.000 elefanti africani vivono oggi nel loro habitat e circa 33.000 sono massacrati ogni anno per prelevarne le zanne; uno ogni 15 minuti.
L’indagine ha messo in evidenza che gli Europei sono a favore del divieto, nonostante siano poco consapevoli della portata del problema e del numero di animali sacrificati ogni anno. Con i ritmi attuali, l’elefante africano potrebbe estinguersi nei prossimi 10 anni.
Mentre il Parlamento europeo ha votato la scorsa settimana a sostegno di un divieto globale, gli esperti temono che i leader europei possano votare contro la risoluzione durante il convegno CITES.
John Stephenson, CEO per Stop Ivory ha aggiunto:
“L’Iniziativa per la Protezione degli Elefanti riconosce che la loro salvaguardia dipende dal fatto che i Paesi consumatori mettano al bando il commercio interno di avorio. Questa è una visione condivisa da tutti gli Stati africani e dai due più grandi Paesi consumatori di avorio: gli Stati Uniti e la Cina. Il momento di sostenere e supportare la risoluzione è arrivato. Bisogna vietare questo commercio per sempre.”