Secondo le stime provvisorie, gli incendi che hanno devastato il Piemonte sono i più gravi degli ultimi 50 anni: 5.000 ettari di boschi e pascoli in cenere.
Ad incidere anche la combinazione di caldo fuori norma e la siccità, con un’anomalia di +2.6 gradi a ottobre e un deficit di piogge del 35% negli ultimi quattro mesi. Il rapporto pubblicato da Smi, la Società Meteorologica Italiana mostra come il cambiamento climatico stia colpendo anche le Alpi. Sono al momento attivi incendi anche a Giaveno, Ribordone-Locana e Demonte.
“Anche se non è possibile collegare direttamente (e interamente) i singoli episodi di siccità e incendi boschivi ai cambiamenti climatici, indubbiamente il riscaldamento globale sta rendendo più facile la propagazione del fuoco in foresta attraverso più rapidi processi di evaporazione e disseccamento del sottobosco, cui si aggiunge la tendenza a più lunghi periodi senza precipitazioni, previsti peraltro in ulteriore intensificazione futura intorno al Mediterraneo”, è ciò che emerge dal rapporto Smi.