Un superfood Made in Italy può salvarci dai cambiamenti climatici e dalla fame.
Si chiama Spirulina e grazie alle su sue straordinarie proprietà nutrizionali potrà infatti fornire sostentamento sia a milioni di persone e sia a bestiami nelle zone più aride del pianeta.
Da alcuni anni è diventata una realtà Made in Italy la produzione di un superfood conosciuto ormai in tutto il mondo. Ne parlammo già tempo fa in questo articolo.
Si tratta della Spirulina (Arthrospira platensis e maxima), ovvero un’alga che richiede poca acqua, assorbe grandi quantità di anidride carbonica, ed è un concentrato di nutrienti per l’uomo e gli animali, che per questo è stata etichettata come il miglior cibo del futuro.
Un alimento prezioso visti i benefici che apporta all’uomo e all’ambiente.
Numerosi sono i progetti che hanno inserito la Spirulina per combattere la denutrizione, soprattutto in Africa, visto che è un alimento che anche se somministrato anche in dosi minime potrebbe aiutare asuperare le condizioni più gravi di malnutrizione.
La Spirulina infatti è un concentrato di nutrienti vegetali e i benefici per la salute umana riconosciuti dalla comunità scientifica sono tanti.
Un super alimento fonte di acidi grassi essenziali, ricco di vitamine (A, D, K, e B) e antiossidanti, contrasta i radicali liberi e i processi di invecchiamento, è idratante, anti-age, contrasta l’acne, aiuta a tener sotto controllo il peso, previene le malattie cardiovascolari, contribuisce a prevenire il cancro, rafforza il sistema immunitario, possiede ferro naturale e, infine, aiuta anche ad abbassare il colesterolo.
Per tutti questi motivi, ha ricevuto nel tempo numerosi riconoscimenti: negli anni ’60 l’ OMS ha affermato che la Spirulina è “Il miglior super alimento della terra” perché contiene tutti i nutrienti essenziali per una vita sana; negli anni ’70 l’ONU , durante la conferenza mondiale tenuta a Roma nel 1974, dichiarò che la Spirulina è il miglior alimento del futuro”; l’UNESCO l’ha dichiarata come “un alimento ideale e più completo del futuro”; infine la NASA e l’ESA (Agenzia Spaziale Europea) ha incorporato la Spirulina all’interno dei programmi spaziali per alimentare gli astronauti, purificare l’aria e per trasformare i rifiuti.
Questa piccola microalga verde blu è molto importante per il futuro perché, in questo trend costante le fonti di cibo tradizionale diventeranno sempre più scarse e sarà inevitabile rivolgersi ai cosiddetti alimenti funzionali e in grado di adattarsi alle nuove condizioni ambientali.
La Spirulina è presente sulla terra da 3,6 miliardi di anni e per la sua produzione è richiesta una quantità di acqua molto limitata. Basti pensare che, per produrre 1 kg di Spirulina, sono necessari circa 15 litri di acqua mentre per 1 kg di soia circa 700 litri e per 1 kg di carne di manzo 15.000 litri di acqua (stima della FAO).
Inoltre l’impatto ambientale di questa microalga è positiva anche per gli spazi utilizzati per la sua produzione. Infatti ha bisogno di 20 volte meno spazio usato per la produzione di soia e 200 volte meno della produzione di carne bovina. Inoltre utilizzando una tecnologia moderna di produzione basata sui fotobioreattori è possibile utilizzare ancor meno spazio e meno acqua. I fotobioreattori sono strutture chiuse ermeticamente.
AlghePAM costituisce un contributo all’ecosostenibilità essendo una startup innovativa per la produzione di microalghe. La coltivazione della Spirulina consente di avere un impatto positivo sull’ambiente in quanto per ogni kg di biomassa prodotta quasi 2 kg di CO2 viene catturata dall’atmosfera riducendo così i gas che sono responsabili dei cambiamenti climatici..
Inoltre il sistema consente di annullare completamente l’effetto evaporazione e quindi ulteriore risparmio idrico di circa il 20%. Infine l’acqua, una volta depauperata dai nutrienti per l’accrescimento della Spirulina, viene riutilizzata per irrigare le piante che, circostanti all’azienda, ne ricevono notevoli benefici.