Dopo il progetto della riconversione della tratta ferroviaria Sansepolcro-Sulmona, firmato un MoU con l’Istituto per Innovazioni Tecnologiche Bolzano
L’impegno per la decarbonizzazione del pianeta è il punto numero uno delle agende dei leader europei: l’Italia non è da meno. Nella prospettiva di una transizione energetica da attuare nei prossimi anni, un ruolo di primo piano è rappresentato dall’idrogeno, l’elemento più piccolo della tavola periodica e soprattutto il vettore che contribuirà a ridurre l’impatto inquinante sulla Terra.
Non essendo una fonte energetica primaria, il suo livello di sostenibilità dipende dalla modalità di estrazione. Al momento, per esempio, il 96% dell’idrogeno è “grigio”, generato quindi principalmente da metano, petrolio e carbone. Ma quello che aziende ed istituzioni stanno cercando di implementare è l’idrogeno “verde”, prodotto cioè dalle energie rinnovabili tramite elettrolisi.
Una realtà che sta prendendo forma in diversi Paesi, con progetti concreti in parte già realizzati e molti in via di realizzazione, grazieanche al contributo dei fondi europei che su questo capitolo giocano la partita del futuro. Per raggiungere gli obiettivi del Green Deal, si stima che l’UE dovrà incrementare di 500 GW la produzione di energia da fonti rinnovabili e installare 40 GW di elettrolizzatori per la produzione di 10 milioni di tonnellate di idrogeno da fonti rinnovabili entro il 2030.
Tra le aziende che si stanno attivando nella costruzione di impianti e progetti a idrogeno verde c’è sicuramente Iberdrola, uno dei leader mondiali dell’energia rinnovabile. Il Gruppo spagnolo ha in pipeline ben 53 progetti sull’idrogeno nell’ambito del programma Next Generation EU e già dal finire di questo anno riuscirà a mettere in esercizio 20 MW di elettrolizzatori fra Puertellano e Palos de la Frontera in impianti per ammoniaca verde. Non solo, sempre entro dicembre 2021 otto mezzidel parco autobus di Barcellona saranno forniti di idrogeno verde.
Ma anche in Italia Iberdrola sta rafforzando la sua presenza, attraverso due iniziative che promettono di contribuire notevolmente al transito verso una forma energetica più pulita.
È notizia di agosto il protocollo di intesa che Iberdrola ha siglato con AECOM, Ancitel Energia e Ambiente e Cinque International per lo sviluppo del progetto di riconversione a idrogeno verde della dorsale ferroviaria appenninica che collega Sansepolcro (Arezzo) a Sulmona (L’Aquila).
Si tratta di una linea di comunicazione lunga oltre 300 km, strategica per il collegamento delle aree interne dell’Italia che attraversa Toscana, Umbria, Lazio e Abruzzo passando per Perugia, Terni, Rieti e L’Aquila. Una tratta parzialmente non elettrificata e percorsa da treni diesel giunti a fine vita: con il passaggio all’alimentazione a idrogeno si ridurranno drasticamente i costi rispetto all’elettrificazione tradizionale e si porteranno innovazione e sviluppo in aree soggette a spopolamento e deindustrializzazione.
Più recente, invece, il memorandum che Iberdrola ha messo a punto con l’Istituto per Innovazioni Tecnologiche Bolzano (IIT), uno dei pionieri nazionali in materia di idrogeno verdenonché promotore della prima Hydrogen Valley italiana. Insieme, le due società si impegnano a studiare soluzioni da applicare a tutta la filiera dell’idrogeno verde con un focus specifico sulla mobilità, tenendo conto che la previsione del PNRR è quella di creare 40 stazionidi rifornimento a idrogeno per camion e auto entro il 2030.
“L’idrogeno verde è il fulcro della transizione ecologica. Con i progetti che stiamo portando avanti, anche in Italia, vogliamo dire: noi ci siamo”, ha affermato Lorenzo Costantini, Country Manager di Iberdrola Clienti Italia. “Il progetto di sviluppo della linea ferroviaria Sansepolcro-Sulmona è incentrato sul ricorso a treni elettrici a idrogeno come leva per attrarre investimenti produttivi nei territori colpiti dagli eventi sismici,che negli ultimi anni hanno sofferto lo spopolamento e il declino economico. In particolare, desidero sottolineare come le nuove infrastrutture energetiche per la produzione di idrogeno verde porteranno nuovo sviluppo e opportunità professionali nel cuore del cratere sismico, dove sussistono tutte le condizioni per produrre rilevanti quantità di idrogeno da fonti rinnovabili alle migliori condizioni economiche. Grazie alla partnership con l’IIT, inoltre,possiamo sviluppare progetti legati a un settore – quello della mobilità – che più di altri necessita di una vera rivoluzione energetica. Un inizio entusiasmante che ci vedrà protagonisti nei prossimi anni anche nel nostro Paese”.
La rivoluzione è ai nastri di partenza. Serviranno tempo e fondi, ma la strada è segnata. Istituzioni e privati sembrano marciare nella stessa direzione e gli impegni presi danno ottimismo sulla realizzazione di progetti che – una volta terminati – contribuiranno al processo di decarbonizzazione del pianeta: un obiettivo non più rimandabile.