A favorire lo smog. le alte temperature e le notti estive tropicali nelle città italiane sono gli appena 31 metri quadrati di verde urbano disponibili per persona che concorrono un modo rilevante alla mitigazione del clima e a combattere le polveri sottili e gli inquinanti gassosi. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dati Istat sui cambiamenti climatici che evidenziano l’aumento di 1,2 gradi in media rispetto alla media storica con punte segnata da Perugia (+2,1) a Roma (+2), da Milano (+1,9) a Bologna (+1,8) fino a Torino (+1,7).
Proprio nei grandi centri si registra infatti una minore presenza di verde urbano importante – evidenzia Coldiretti –per mitigare il clima e ammortizzare gli effetti negativi dell’inquinamento oscilla su valori che vanno dai 17,1 metri quadrati per abitante a Roma ai 18 di Milano, dai 21,9 di Bologna ai 23,3 di Torino secondo l’Istat. Uno scenario che ha un impatto importante sulle temperature urbane visto che un parco di grandi dimensioni può abbassare il livello di calore da 1 a 3 gradi rispetto a zone del centro o dove non ci sono piante o ombreggiature verdi. Il caldo urbano è considerato la calamità meteorologica più letale al mondo considerato che – evidenzia Coldiretti – le ondate di calore sono responsabili di circa 12.000 decessi ogni anno.
Secondo la Coldiretti bisogna intervenire in modo strutturale ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato con le essenze più adatte alle condizioni climatiche e ambientali dei singoli territori. L’obiettivo – precisa la Coldiretti – è quello di creare vere e proprie oasi mangia smog nelle città dove respirare area pulita grazie alla scelta degli alberi più efficaci nel catturare i gas ad effetto serra e bloccare le pericolose polveri sottili abbassando al tempo stesso la temperatura dell’ambiente circostante durante i periodi più caldi e afosi. Una pianta adulta – precisa Coldiretti – è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno. Ai primi posti nella speciale classifica delle piante mangia smog – sottolinea la Coldiretti – ci sono nell’ordine l’Acero Riccio, la Betulla, il Cerro, il Ginkgo Biloba, il Tiglio, il Bagolaro, l’Olmo campestre, il Frassino comune e l’Ontano nero. Per semplificare 12 piante di acero riccio assorbono l’equivalente della CO2 emessa da un’auto di media cilindrata che percorre 10.000 km/anno. Una opportunità per le pubbliche amministrazioni con il verde urbano che – evidenzia Coldiretti – viene ormai considerato a tutti gli effetti un elemento di benessere, salute, sostenibilità e strumento anti stress per migliorare la qualità della vita dei cittadini.
In questo contesto Coldiretti e Federforeste hanno elaborato un progetto nell’ambito del Pnrr per piantare in Italia milioni di alberi nell’arco dei prossimi cinque anni nelle aree rurali e in quelle metropolitane anche per far nascere foreste urbane con una connessione ecologica tra le città, i sistemi agricoli di pianura a elevata produttività e il vasto e straordinario patrimonio forestale presente nelle aree naturali.