Il prossimo 22 aprile si terrà la 53esima edizione della Giornata della Terra, la ricorrenza celebrata per la prima volta nel 1970 e istituita grazie agli infaticabili sforzi del suo principale sostenitore, il senatore statunitense Gaylord Nelson. Questi, partendo dai diffusi malumori per gli sforzi profusi dalle amministrazioni statunitensi dell’epoca nel sudest asiatico, fu in grado di riunire i numerosi movimenti di protesta incanalandoli in un filone profondamente ambientalista, consapevole già allora dell’importanza dell’equilibrio ambientale. Oltre cinquant’anni dopo, l’accoglimento di tali istanze ancora incontra ostacoli di vario tipo: logiche politiche ed economiche vedono spesso con sfavore la necessità di intervenire per limitare l’impatto ambientale, e la presenza di un appuntamento annuale che funga da costante promemoria continua a rappresentare un’opportunità irrinunciabile. Fortunatamente, nel corso del tempo la consapevolezza in tal senso ha raggiunto un numero sempre maggiore di realtà, trovando spesso in queste un interlocutore in grado di fare la differenza con le sue azioni: per esempio, tra le aziende che operano nel mondo tech si contano diverse iniziative che vanno in tale direzione.
Uno dei tasti più dolenti nell’ambito del tech risiede nell’utilizzo di energia: i cicli produttivi ne utilizzano in maniera massiccia, e la sua creazione impatta in maniera massiccia sull’ambiente. È per questo che Microsoft si è distinta per il progetto cloud attraverso il quale aiutare le aziende che lo utilizzano a tenere traccia del loro impatto ambientale, favorendone iniziative volte a ridurre gli utilizzi di energia e promuovendo un utilizzo responsabile di quest’ultima. Microsoft, peraltro, è accostata a numerose altre iniziative in tal senso: l’azienda ha in programma, entro il 2024, di ridurre l’utilizzo d’acqua per i suoi datacenter: superare i sistemi di raffreddamento per evaporazione, ovviamente basati sull’acqua, promette di avere un impatto importante nella sostenibilità di Microsoft.
Altro tema particolarmente scottante è quello dell’utilizzo delle plastiche: il loro lunghissimo ciclo di vita è alla base del loro impatto ambientale, con i mari e gli ecosistemi idrici che ogni anno fanno le spese di una vera e propria invasione di plastica. Non a caso la Giornata della Terra del 2019 aveva come tema proprio il superamento del ricorso alle plastiche, aspetto incluso nei programmi green di aziende tech. Tra queste PokerStars: l’azienda, nome di spicco tra le piattaforme online specializzate in poker sportivo, ha attuato numerosi accorgimenti per ridurre la propria impronta ambientale. Ha per esempio eliminato il ricorso a plastiche monouso nelle attività di mensa dei suoi uffici, sostituendo confezioni e imballaggi in plastica con equivalenti biodegradabili. Sono favorite iniziative volte all’utilizzo di contenitori riutilizzabili anche per chi non ricorre al servizio di mensa, e dai distributori automatici sono stati rimossi gli snack il cui packaging non sia riciclabile.
Anche HP, azienda nota per computer e stampanti, si è segnalata per numerose iniziative all’insegna della sostenibilità: nello specifico, volte a contrastare la deforestazione. L’azienda infatti è nota anche per la produzione di materiali cartacei, fornendo vari tipi di carte da destinare ai più diversi utilizzi. Le iniziative in tal senso hanno portato HP a raggiungere l’obiettivo di produrre carta in maniera totalmente indipendente da opere di deforestazione, preservando così le aree verdi. Medesimo obiettivo è poi posto anche per gli imballaggi, portando l’azienda a essere una delle più attive in questa particolare area di intervento.
Tornando agli aspetti energetici, per quanto sia positivo ridurre l’utilizzo di energia non sarà mai possibile rinunciarvi completamente, nemmeno attraverso un uso oculato e responsabile: per cui, particolarmente importante diventa la scelta di rivolgersi a produttori energetici in grado di avere il minor impatto ambientale possibile. Apple per esempio ha aumentato sensibilmente il numero di fornitori che le garantiscono energia prodotta in maniera pulita, una strada nella quale è in compagnia di Alphabet, la società alla quale fa capo Google: la scelta di energie rinnovabili e sostenibili è in grado di fare molto nell’impatto ambientale di queste attività economiche.
Infine, importante notare come alcune aziende stiano prendendo iniziative per contrastare il fenomeno di obsolescenza programmata, ossia il rapido superamento di tecnologie il cui smaltimento risulta poi particolarmente oneroso per l’ambiente. Apple monitora le sue catene produttive in maniera tale da garantire che non generino rifiuti da smaltire in discarica, mentre Dell, azienda nota per la produzione di PC e correlati, è da sempre impegnata a far sì che i suoi prodotti abbiano un ciclo vitale il più esteso possibile.