San Fermo della Battaglia/CO, 8 giu) Un patrimonio da tutelare e valorizzare. Così è stato definito il parco Spina Verde che gli assessori regionali Gianluca Comazzi (Territorio e Sistemi verdi) e Alessandro Fermi (Università, Ricerca e Innovazione) hanno visitato con i presidenti dello stesso parco, Giorgio Casati, e quelli del Campo dei Fiori, Giuseppe Barra e del Pineta, Mario Clerici.
L’incontro è servito a fare il punto sui temi dell’ambiente, dello sviluppo delle aree protette lombarde e della rete locale dei parchi insubrici.
Queste tematiche sono idealmente collegate nella rete di Insubriparks, progetto di cui lo Spina Verde è capofila, che riunisce 5 parchi situati tra Italia e Svizzera ed è cofinanziato anche dall’Unione europea.
L’obiettivo è quello di valorizzare la bellezza e la ricchezza dei parchi insubrici. I tre parchi italiani, oltre allo Spina Verde, sono il Campo dei Fiori (VA) e il Parco Pineta di Appiano Gentile (CO) e Tradate (VA).
ASSESSORE COMAZZI: GIOELLO CHE OFFRE VARIETÀ UNICA DI PAESAGGI – “Con i suoi quasi mille ettari di estensione il parco Spina Verde – ha sottolineato Comazzi – è un gioiello che offre una varietà unica di paesaggi. Troviamo infatti prati, colline verdi e sentieri panoramici. È anche un’importante riserva al cui interno si trovano numerosi habitat e una ricca biodiversità. Non solo natura, ma anche un incredibile patrimonio storico grazie al castello di Baradello e a quella che fu la ‘Linea Cadorna’, risalente alla Prima guerra mondiale. Un patrimonio quindi da tutelare e valorizzare: un impegno costante per Regione Lombardia”.
Il parco regionale Spina Verde si estende sulla fascia collinare a nord ovest di Como e comprende i comuni di Como, Colverde e San Fermo della Battaglia. È un luogo di particolare interesse dal punto naturalistico e storico perché al suo interno si trovano resti della Como protostorica, santuari e altri luoghi di culto riconducibili a riti preromani e romani.
ASSESSORE FERMI: AVVICINARE PARCHI E UNIVERSITÀ – “Per il futuro – ha aggiunto l’assessore Fermi – dobbiamo provare a costruire un percorso di avvicinamento tra i parchi e il sistema universitario. Insubria e Politecnico seguono infatti tematiche molto affini sullo sviluppo di queste ‘riserve’. Dobbiamo incentivare questa collaborazione e trasformarla in uno stimolo per entrambe le realtà”.
“Questo – ha continuato – è un parco che, negli anni, ha avuto la capacità di rigenerarsi grazie a ottimi progetti. È riuscito cioè a cogliere le opportunità messe in campo. Tra queste c’è stata una grande riscoperta delle aree verdi non solo da parte dei turisti, ma anche dei cittadini. Proprio per questo motivo sono state implementate e migliorate le strutture ricettive”.
Altro tema trattato, quello della fauna selvatica che, secondo Fermi “condiziona in maniera importante grande parte dell’Olgiatese e soprattutto molte attività agricole. Per risolvere questo problema i parchi hanno già svolto un lavoro rilevante. Dobbiamo continuare a insistere su questa strada”.