Centri di ricerca e aziende stanno svolgendo un ruolo di primo piano per portare a un cambiamento che veda il passaggio dalla mobilità sostenuta dai combustibili fossili a quella elettrica rispettosa dell’ambiente. Con la transizione all’elettrico si riducono le emissioni del trasporto di passeggeri e merci, prima causa di inquinamento.
Ci guadagna quindi l’ambiente, arrivato a un livello di criticità elevatissimo ma anche chi utilizza l’auto elettrica poiché la ricarica della batteria ha un costo inferiore rispetto al carburante. In termini di costi va ricordato il vantaggio ancora maggiore della ricarica effettuata attraverso la wall box o il proprio impianto fotovoltaico che immagazzina l’energia solare mediante un inverter: in entrambi i casi la spesa sarà minima. Inoltre, scegliendo vetture come la Smart dove mobilità elettrica e innovazione tecnologica vanno di pari passo, è possibile usufruire di funzionalità che consentono di risparmiare energia e di recuperarla con l’assistenza radar.
Con il Decreto Milleproroghe, inoltre, si potrà usufruire del bonus che arriva all’80% per i costi relativi alle colonnine per la ricarica domestica e condominiale: il decreto attuativo provvederà a sbloccarlo per il biennio 2023/2024. Un altro vantaggio deriva dalla riconversione dell’auto: chi entro il 31 dicembre 2022 ha convertito il motore trasformandolo da termico a elettrico, può usufruire del bonus retrofit, contributo retroattivo che prevede un rimborso del 60%. La transizione verso la sostenibilità prevede anche l’ecobonus, correlato all’efficienza energetica del veicolo che si acquista.
Aumento della propensione all’acquisto degli italiani
Secondo un recente studio dell’EY Mobility Consumer Index, condotto su un campione di 15.000 intervistati di venti Paesi, il 55% degli interpellati acquisterà un’auto elettrica e il 38% ha dato come motivazione l’alto costo del carburante dei motori termici. La fiducia verso le auto elettriche è aumentata e le spinta non arriva solo dal tema dello sviluppo sostenibile o dal fatto che dal 2035 sarà impossibile circolare con vetture a combustione interna, ma dagli aumenti del carburante. I consumi delle elettriche, infatti, sono 4 volte inferiori a quelli delle auto tradizionali.
La propensione alla scelta della vettura elettrica è aumentata ovunque e vede in testa la Cina (75%) a cui seguono l’Italia (70%) e la Norvegia (67%). Il rispetto per l’ambiente, oggi, è imprescindibile e la sostenibilità con Smart è il frutto di scelte aziendali che hanno saputo anticipare i tempi passando dalle auto a combustione interna a quelle con tecnologia BEV già nel 2019.
Crescita delle auto elettriche in Europa
La mobilità elettrica sta accelerando in tutta Europa grazie alla maggiore varietà di modelli e alle colonnine sempre più numerose. I dati di Motus-E illustrano la situazione delle infrastrutture in Italia, dove le colonnine domestiche sono aumentate dell’80% rispetto all’analogo periodo del 2022, grazie anche alla possibilità di usufruire dei bonus edilizia: secondo i dati Enea sono 304 mila le colonnine associate all’incentivo. Il 56% sono dislocate al nord e un quarto di queste installazioni si trova nelle stazioni di servizio delle autostrade.
Nel nord Europa è la Norvegia ad essere in testa per il numero di auto elettriche pari all’82,2%, mentre in Italia la transizione è un po’ più lenta poiché i veicoli elettrici sono il 3,8% del parco circolante. Al momento siamo lontani dai risultati nordeuropei ma i numeri sono comunque in crescita: le immatricolazioni dei veicoli elettrici puri, nei primi sei mesi, di quest’anno sono state del 31,93% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Secondo il report di Motus-E entro il 2025 la richiesta di auto elettriche nel nostro Paese sarà superiore a quella di qualsiasi altra alimentazione e nel 2050 arriverà all’80% della domanda totale.