Con l’approvazione, nella seduta di ieri dell’Assemblea legislativa, della legge di Europa Verde “Promozione della vendita di prodotti sfusi e alla spina sul territorio dell’Emilia-Romagna per ridurre la produzione di rifiuti da imballaggio”, l’Emilia-Romagna fa un passo avanti nelle strategie di prevenzione a monte della produzione di rifiuti, in questo caso rifiuti da imballaggio.
Secondo un recente studio Ires-Cgil, l’Emilia-Romagna è la regione che produce più rifiuti urbani pro capite: 633,4 chili contro la media italiana di 493 chili. L’ultimo report regionale sui rifiuti (“La gestione dei rifiuti in Emilia-Romagna REPORT 2023”), redatto da Regione Emilia-Romagna e Arpae, evidenzia che la raccolta differenziata della frazione secca (carta, plastica, vetro, metalli, alluminio e legno) è costituita, prevalentemente, da rifiuti di imballaggio.
La normativa europea, nazionale e regionale in materia di protezione dell’ambiente e lotta ai cambiamenti climatici, in particolare quella che riguarda l’economia circolare, da tempo indica con estrema chiarezza che una delle priorità per contrastare la formazione dei rifiuti da imballaggio è bloccarne la produzione a monte, sia riducendone l’impiego e l’immissione sul mercato sia promuovendo il riutilizzo/riuso di imballaggi/contenitori prima che diventino un rifiuto.
Gli 11 articoli della legge proposta dalla Capogruppo di Europa Verde Silvia Zamboni prevedono l’erogazione di risorse regionali per incentivare sia l’apertura di nuovi esercizi per la vendita esclusiva di prodotti non pre-imballati sfusi e alla spina sia l’apertura di appositi reparti (i cosiddetti green corner) in esercizi commerciali già esistenti.
La legge fa riferimento anche alla vendita di prodotti a km zero e a filiera corta. Gli esercizi che beneficeranno degli incentivi, nella misura di massimo 5.000 euro ciascuno, dovranno restare operativi per minimo 3 anni, pena la revoca del contributo. Tra i costi ammissibili per ricevere gli incentivi regionali, insieme a quelli per scaffalature e attrezzature apposite per la vendita di prodotti e alimenti solidi sfusi (come ad esempio pasta, riso, detersivi) e liquidi (ad esempio detergenti), ci sono anche quelli per apparecchiature per l’igienizzazione e sanificazione per contenitori riutilizzabili che sostituiscono quelli usa e getta.
“Se vogliamo rispettare i principi dell’economia circolare, bisogna correre. Incidere con politiche e incentivi per ridurre gli imballaggi può dare una spinta decisiva in questa direzione” – afferma Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde e Vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna – “Sono molto soddisfatta per l’approvazione del mio progetto di legge che fa fare un passo avanti all’Emilia-Romagna nella promozione di azioni virtuose per la prevenzione a monte della produzione dei rifiuti da imballaggio. Tutti noi siamo testimoni del fatto che la quota maggiore di rifiuti che accumuliamo nelle nostre case sono rifiuti da imballaggio, in prevalenza di plastica. La legge mette a disposizione 100 mila euro per il 2024 e altri 50 mila euro sia per il 2025, sia per il 2026 per le spese di allestimento degli spazi di vendita e per realizzare efficaci azioni di informazione e sensibilizzazione culturale per sostenere il cambiamento nelle abitudini di esercenti e consumatori. Ridurre a monte la produzione di rifiuti è uno dei pilastri dell’economia circolare, insieme a un efficiente invio a riciclo e recupero di quelli prodotti, pratiche che hanno effetti positivi anche per ridurre le emissioni di gas serra responsabili del riscaldamento globale e dell’emergenza climatica.
Sono particolarmente soddisfatta che la legislatura si concluda con l’approvazione di due mie leggi, quella per l’istituzione e la promozione dei distretti del biologico e questa sui prodotti sfusi e alla spina – conclude la consigliera Zamboni.