Agroalimentare: la chiave per la crescita e l’occupazione? L’UGL lancia l’allarme sulle “scelte ideologiche green”

Capone (UGL) a Italy Economy: “Investire nel settore è prioritario per il futuro del Paese e contro la concorrenza sleale”

Un appello urgente per la difesa del Made in Italy e dell’occupazione

Verona – Un grido d’allarme e una proposta chiara arrivano da Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, nel contesto dell’evento Italy Economy svoltosi a Verona: l’agroalimentare deve diventare il fulcro degli investimenti strategici per rilanciare l’economia italiana e creare nuova occupazione. Un settore vitale, secondo il leader sindacale, troppo spesso messo in ombra da “scelte basate sull’ideologia green” che rischiano di compromettere il patrimonio nazionale e favorire potenze straniere come la Cina.

Preservare il know-how e formare i giovani: le priorità indicate dall’UGL

Capone non usa mezzi termini: è imperativo preservare il know-how italiano nel settore agroalimentare e garantire la stabilità dei posti di lavoro di fronte alle transizioni in atto. Un monito chiaro a non disperdere competenze preziose in nome di una transizione ecologica percepita come ideologica e potenzialmente dannosa per gli interessi nazionali.

Parallelamente, l’UGL sottolinea l’urgenza di investire nella formazione dei giovani, riconoscendo i dati ISTAT positivi sull’occupazione come un incoraggiante primo passo. Tuttavia, Capone avverte: “È cruciale non fermarsi qui”. Solo attraverso politiche attive e una collaborazione sinergica tra pubblico e privato sarà possibile creare un efficace matching tra domanda e offerta di lavoro, a beneficio dell’intero comparto agroalimentare.

Un’occasione da non perdere per il rilancio del Paese

L’agroalimentare, dunque, non è solo un settore economico, ma una vera e propria opportunità per il rilancio economico e occupazionale dei territori italiani. Un patrimonio da tutelare e valorizzare, difendendo gli interessi nazionali e contrastando quelle misure che, a detta dell’UGL, favoriscono la concorrenza sleale di Paesi esteri a discapito dei diritti dei lavoratori italiani.